Testa, pianto e sofferenza nelle interviste dei campioni

Testa, pianto e sofferenza nelle interviste dei campioni
I PROTAGONISTI«Vincere qui è una cosa unica, ripaga di tutti i sacrifici»: Enrico Zen ha tagliato per primo il traguardo della Granfondo. Per lui quasi un'abitudine: è la...

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I PROTAGONISTI
«Vincere qui è una cosa unica, ripaga di tutti i sacrifici»: Enrico Zen ha tagliato per primo il traguardo della Granfondo. Per lui quasi un'abitudine: è la terza volta consecutiva. «Il gruppo è andato avanti compatto, alla fine si è rivelata decisiva l'ultima discesa» prosegue Zen, uno dei pochi a non essersi fatto sorprendere dalla durezza del tratto in più aggiunto a questa storica edizione numero 25, ossia quello del Croce d'Aune-Monte Avena: «Da dilettante mi allenavo spesso in quelle zone, le conosco. Si fa la differenza con il fattore testa, ero concentrato e ho saputo gestire la corsa al meglio». Al secondo posto il compagno di squadra colombiano Oscar Rivera Tovar che ha sottolineato come si sia trattata di una gara «tanto bella quanto dura. Mi dicevano tutti che è una delle più toste d'Europa: lo confermo!».

IN LACRIME
Ha vinto la Granfondo Sportful Dolomiti Race nel 2015 e nel 2016; ha provato fino all'ultimo a riconquistare il titolo ma in discesa è stato staccato di quei 46 secondi da Zen difficili da recuperare. Parliamo di Stefano Cecchini, terzo classificato. «Sono il più vecchio su questo palco, ho 41 anni e 3 figli: questa sarà l'ultima Granfondo da atleta vero dichiara a fine gara Cecchini, che non riesce a trattenere emozioni e lacrime -. Farò ancora qualche gara, certo, ma da turista. Faccio i complimenti a Zen, uno dei più grandi avversari incontrati negli ultimi anni».
DISTACCHI NETTI

A livello femminile Christina Rausch ha staccato la seconda di 30 minuti, ulteriori 7 ci sono voluti per l'arrivo della terza. «È stata una gara molto dura afferma Rausch -; ci vuole molta forza per portarla a termine. Le difficoltà maggiori le ho avute sul Manghen». «Ho sempre percorso il medio afferma Jessica Leonardi, seconda -, il mio obiettivo era arrivare in fondo. Ho sofferto molto sul passo Rolle perché ero stanca e avevo ancora tanti km davanti; sono andata in crisi di testa. Poi ho recuperato: sono molto felice». Chiude il podio Debora Morri: «Èla prima volta che faccio il lungo; una decisione che ho preso poco tempo fa. È stata dura, veramente dura, soprattutto il finale. Ringrazio i ragazzi che mi hanno supportata».
E.S.
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Il Gazzettino