TENDENZE Una carriera strepitosa quella del cotone globale, la mitica tela denim

TENDENZE Una carriera strepitosa quella del cotone globale, la mitica tela denim
TENDENZEUna carriera strepitosa quella del cotone globale, la mitica tela denim sfoggiata dai minatori dell'ovest americano che da sempre appassiona giovani, rockstar, artisti,...

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Una carriera strepitosa quella del cotone globale, la mitica tela denim sfoggiata dai minatori dell'ovest americano che da sempre appassiona giovani, rockstar, artisti, intellettuali e naturalmente stilisti. «Il mio unico rimpianto - diceva Yves Saint Laurent - è di non essere stato io a inventare il jeans». Potere del denim, camaleontico come nessun altro, che si è trasformato da capo da lavoro in vero e proprio capolavoro per creatività e fatturati, calcolando che in media una donna possiede sette paia di jeans e che entro il 2021 (secondo le stime della fiera parigina Denim Première Vision), il mercato toccherà un valore di 59 miliardi di dollari.

ALL'AVANGUARDIA
Negli anni 50 sono personaggi come Steve McQueen o Elvis Presley a trasformare il jeans in capo da indossare nel quotidiano. Il denim diventa una tela che gli stilisti possono interpretare e questa primavera/estate non fa eccezione. Il jeans ha la stoffa della couture da Ralph Lauren, dove Bella Hadid consacra l'abito da cocktail in blu indaco decorato con piume di struzzo; Karl Lagerfeld per Chanel firma il tailleur dal tocco avant garde: la gonna midi si fa cangiante per via dei dettagli in pvc. E ancora la GG Marmont di casa Gucci nella variante in denim matelassé si impreziosisce di borchie effetto perlaceo.
«Il denim è come il guardaroba della mia vita e ci sono tanti modi diversi di indossarlo. Ti dà nuove idee per esprimere il tuo stile personale», dice Suki Waterhouse, la modella e attrice britannica protagonista della campagna H&M Denim, con cui il colosso svedese scommette sulla libertà creativa del jeans. «Crediamo che il denim sia per tutti, questa primavera ognuno lo può indossare a suo modo, con tagli e colori innovativi. Sì al total look», aggiunge Pernilla Wohlfahrt, a capo del team di design di H&M. E che il total look denim sia uno dei cavalli di battaglia di stagione, lo si intuisce anche dal milione e più di like che hanno accompagnato su Instagram l'outfit esibito da Rihanna sulla passerella del texano Tom Ford.
L'EREDITÀ
E a proposito di classici americani, si ispira all'anima workwear del denim la collezione Tommy Jeans, rendendo omaggio ai tecnici delle scuderie di Formula Uno, con colori audaci, grafiche ispirate alla velocità e un tocco di nostalgia vintage. Perchè «non c'è un futuro se non hai una vera storia», suggeriscono anche da Roy Roger's, rivisitando l'hèritage attraverso nuove trame di estrema leggerezza con il denim accoppiato al lino. Leggeri, anzi leggerissimi solo 140 grammi - quelli di Guess Jeans grazie allo speciale lavaggio Heroes. Innovazioni applicate al denim - a partire dagli innovatori per eccellenza Marithé+François Girbaud che negli anni '70 firmarono il primo jeans stone washed (lavato a pietra) che hanno il merito anche di salvaguardare l'ambiente.
Per realizzare un paio di jeans occorrono tra gli 8 e gli 11 mila litri di acqua: ecco allora che nascono nuove finiture Water Less (vedi Levi's) destinate a ridurre l'impiego di H2O e programmi eco-tecnologici come quello messo a punto da Pepe Jeans London in tre mosse. Il lavaggio Ice Shock utilizza cubetti di ghiaccio secco per conferire al denim un aspetto usato senza produrre scarti, il Tru-Blu sfrutta trattamenti naturali all'ozono e il Wiser Wash elimina l'uso della pietra pomice e delle sostanze chimiche tossiche.

Il denim del futuro? Si potrebbe celare tra quelli messi a punto da House of Denim ad Amsterdam, il centro per la ricerca, l'innovazione e la promozione di un'industria del jeans compatibile da un punto di vista ambientale (fondato da Mariette Hoitink e James Veenhoff) che ospita al suo interno la prima scuola al mondo per stilisti del jeans. «L'Italia al jeans ha aggiunto il sex appeal dice Mariette - Noi olandesi non siamo così ferrati nello stile e nella moda, ma, storicamente, sappiamo vendere».
Silvia Cutuli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino