Tanti dettagli confusi per un finale inaspettato

Tanti dettagli confusi per un finale inaspettato
Stefano Mordini (Pericle il nero) non spreca energie e dirige il remake dello spagnolo Contratiempo di Oriol Paulo. Dalla Spagna ci spostiamo in Trentino in un albergo che...

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Stefano Mordini (Pericle il nero) non spreca energie e dirige il remake dello spagnolo Contratiempo di Oriol Paulo. Dalla Spagna ci spostiamo in Trentino in un albergo che trascina Adriano (Riccardo Scamarcio), miglior imprenditore dell'anno. Il delitto è un macguffin, un pretesto per dare il via ad altro: ad un confronto tra personaggi che portano il giallo più a virare in un duello psicologico che a mettere la parola fine a una trama noir (che pure ci sarà). Molte le ombre del doppio: chi è veramente Adriano, una vittima o un carnefice? In questa incertezza costante tra verità e dubbio corre la rimessa in scena del plot che guarda ai classici del genere. Mordini, pur copiando dal banco del compagno di classe spagnolo, offre un prodotto diverso al pubblico italiano abituato ai commissari televisivi dove la scrittura è di plastica, mentre il genere ha bisogno di cura (e qualche dialogo è anche qui troppo letterario: Non c'è salvezza senza sofferenza). Quello che difetta, e non sappiamo se sia colpa del film di cui è copia anastatica, è il centro del racconto dove la confusione dei dettagli non fa tuttavia calare l'attenzione che sale verso un finale inaspettato.

Giuseppe Ghigi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino