Suona la campanella: «La scuola siamo noi»

Suona la campanella: «La scuola siamo noi»
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TREVISO - Tutti di nuovo sui banchi. Per i ragazzi trevigiani le vacanze dell'estate più piovosa degli ultimi 50 anni sono ormai alle spalle. Ieri nei 105 istituti della Marca è suonata la campanella che ha aperto il nuovo anno scolastico. Un esercito di poco meno di 114 mila studenti, esattamente 113.882, si è così riversato nelle 5.347 sezioni attivate dalle materne alle superiori. La ripresa non è stata troppo traumatica. La prima giornata del liceo Da Vinci, ad esempio, è iniziata alle 8.30 ed è finita alle 11 in punto. Ancora meglio è andata ai ragazzi del Canova: qui gli studenti delle classi dal secondo al quinto anno sono rientrati a scuola alle 10 e sono usciti a mezzogiorno. Giusto un paio d'ore.

Con la ripresa delle lezioni riprendono anche le manifestazioni di protesta. Ieri mattina la Rete degli studenti medi di Treviso ha organizzato due flash-mob: una davanti al Canova e uno nel polo formato da Da Vinci, Mazzotti e Palladio. Volantinaggio, invece, al Duca degli Abruzzi, all'Artistico e al Besta. Iniziative che sono arrivate nel bel mezzo della discussione sul nuovo Patto educativo proposto dal governo Renzi. Attraverso delle scritte sui pannelli preparati dalla Rete i ragazzi trevigiani hanno colto l'occasione per lanciare i loro suggerimenti. Di cosa ha bisogno la scuola? «Del riciclaggio dei libri, dei trasporti gratuiti e di lezioni di arte e musica - si legge nei cartelloni trasformatisi in una sorta di cahiers de dolèances - . Ma anche di ore di attualità, meritocrazia, professori capaci e di più integrazione con il mondo del lavoro». «Vogliamo essere protagonisti del cambiamento della scuola - spiega Rachele Scarpa coordinatrice della Reds - abbiamo lanciato lo slogan "La scuola siamo noi" perché la scuola non viene vissuta solamente da insegnanti e personale Ata ma soprattutto da noi studenti». Insomma: non ci sono solo i professori. Che comunque sono tanti. Quasi 9 mila nella Marca senza contare il sostegno e il personale educativo. Ieri i prèsidi hanno cominciato a coprire gli ultimi buchi degli organici pescando supplenti direttamente dalle graduatorie d'istituto. In ballo, messi assieme gli spezzoni, ci sono ancora un centinaio di posti. Il quadro verrà completato nel giro di un paio di settimane.

Intanto la scuola trevigiana torna ad avere una guida. Il posto di comando dell'ex provveditorato provinciale, rimasto vacante dalla fine di agosto per la scadenza del contratto, è stato coperto. La nuova dirigente regionale, Daniela Beltrame, appena insediatasi a Venezia, ha deciso di confermare al suo posto Giorgio Corà che, nel frattempo, era andato a fare il preside nell'istituto Montagna di Vicenza.
M.F.

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Il Gazzettino