Sull'inchiesta l'incognita del segreto di Stato: pm pronti alla Consulta `

Sull'inchiesta l'incognita del segreto di Stato: pm pronti alla Consulta `
LE INDAGINIGENOVA L'indagine della procura di Genova potrebbe presto trovarsi di fronte uno scoglio difficile da scalare. Stando ai primi contatti informali con Società...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE INDAGINI
GENOVA L'indagine della procura di Genova potrebbe presto trovarsi di fronte uno scoglio difficile da scalare. Stando ai primi contatti informali con Società Autostrade, ai quali ieri è seguita una seconda delega affidata alla Guardia di finanza genovese, il contratto di concessione dell'arteria Genova Savona contiene alcuni omissis ai quali corrisponderebbero decreti di segretezza. I pm, oltre a tutti gli atti sulla manutenzione, gli hard disk e le mail, chiedono di avere copia integrale di quella intesa.

GLI OMISSIS
E l'indicazione, che ora è sottoposta a ulteriori verifiche, parlerebbe di un vero e proprio segreto di stato su alcune parti, la massima tutela che la legge prevede per un atto, visto che lo pone il presidente della Repubblica e solo lo stesso presidente può cancellarlo con un decreto. È un fatto pubblico che, in passato, a chiedere l'accesso a tutti gli allegati relativi alla concessione era stata Anac e il ministero dei Trasporti aveva rifiutato l'accesso, spiegando, però, che si trattava di contratti di natura commerciale, riservati. Gli omissis di cui si parla sarebbero, invece, ben più pesanti e potrebbero costringere il pool formato dagli aggiunti Paolo D'Ovidio e Ranieri Miniati e dai pm Walter Cotugno e Massimo Terrile, la procura ad avviare una lunga e incerta procedura che, se tutte le porte dovessero essere sbarrate, finirebbe con un ricorso alla Corte costituzionale.
I CONTROLLI
Altro profilo che sia la procura, sia la commissione ministeriale voluta dal sottosegretario Edo Rixi, stanno valutando è il comportamento che il ministero dei Trasporti ha avuto nel controllare il concessionario. Il decreto legislativo del 2011 e la riforma del 2012 hanno infatti portato presso il Mit le competenze di controllo che in passato faceva Anas. La nuova legislazione, però, limita molto il ruolo di questo nuovo ufficio. In linea generale, il decreto del 2011 stabilisce che le ispezioni ministeriali vengono fatte sulla base della casistica di pericolosità dei tratti stradali. Ma anche nelle aree considerate delicate si limita alla segnaletica, l'illuminazione, le aree di sosta. Le verifiche trimestrali sullo stato dell'opera avrebbero dovuto essere regolate da regolamenti attuativi mai licenziati: un ritardo che, se dovesse essere dimostrata la responsabilità del concessionario, allargherebbe il campo anche all'omesso controllo del ministero.
I PERITI

I periti della procura, Pier Giorgio Malerba e Renato Buratti, hanno il compito di valutare anche il terreno sottostante al viadotto, aspetto su cui influiscono anche le costanti piogge, per capire se sia stato il pilone a cedere, tirando giù prima di tutto lo strallo numero nove. Mentre da Napoli arriva la notizia di una denuncia contro ignoti depositata proprio in Procura a Genova dall'avvocato Antonio Cirillo, su incarico di due delle quattro famiglie dei ragazzi di Torre del Greco (Napoli) deceduti nel crollo del ponte mentre si recavano in vacanza a Barcellona, Giovanni Battiloro (29 anni) e Matteo Bertonati (26).
Sara Menafra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino