L'Oscad, Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori della direzione centrale della polizia criminale ha incontrato al Centro di ateneo per i diritti umani...
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Il vice commissario della polizia di Stato Gioia Nanni per l'Osservatorio e il professor Marco Mascia hanno tenuto una lezione fuori dal comune, non improntata sull'unilateralità della comunicazione, ma interagendo con gli studenti e coinvolgendoli in maniera attiva.
L'incontro è divenuto un vero e proprio confronto con i ragazzi sulla loro conoscenza e percezione degli atti discriminatori, soprattutto quelli 2.0.
Cos'è una discriminazione? Da dove nasce? Le diversità, le unicità di ogni individuo: età, lingua, genere, etnia, orientamento sessuale, religione e disabilità possono divenire potenziali obiettivi della discriminazione.
Le differenze che ci rendono unici sono motivo di paura, che si esteriora anche con atti violenti e crimini d'odio (Hate Crimes).
«Un pugno in faccia lo si può schivare, ad insulti e discriminazioni a volte non si ha la forza di reagire e l'implosione degli stati d'animo crea terreno fertile alle insicurezze e paure devastanti». Questo concetto è stato l'input del personale dell'Osservatorio e della Questura di Padova per raccogliere le domande degli studenti, ai quali è stato sottolineato come l'aspetto principale di contrasto del fenomeno discriminatorio sia il parlare, il denunciare qualsiasi tipo di episodio di sopraffazione, appoggiandosi a coloro i quali per natura, i genitori, o per lavoro, istituzioni, sono preposti alla protezione dei giovani.
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Il Gazzettino