Strade di sangue: 66 morti in un anno

Strade di sangue: 66 morti in un anno
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I DATI
PADOVA Sessantasei morti, otto sono pedoni. Un'enormità rispetto ai numeri degli anni precedenti. Quasi quattromila feriti (3.953) per poco meno di tremila incidenti. È il bilancio delle strade padovane del 2016.

GIOVANI
Strade di sangue, con sette morti in più rispetto al 2015, nonostante sia calato il numero degli incidenti. E nonostante negli ultimi sei anni abbia fatto segnare il meno sia la curva degli scontri (sceso dell' 11 per cento) sia quella dei decessi, che si abbassa di un lieve 4,35 per cento. «Jole, Vincenzo, Michael e Julia, sono questi i nomi degli ultimi morti sulle strade ha esordito Luigino Baldan, presidente dell'Automobil Club di Padova commentando i dati sugli incidenti e riferendosi allo scontro fatale di sabato notte a Piove di Sacco in cui hanno perso la vita tre ragazzi e una giovane donna - È per evitare tragedie come la loro che ci stiamo impegnando nel raggiungere l'obiettivo che ci impone l'Onu di abbassare, entro il 2020, del 50% il numero di morti e ferito gravi negli incidenti».
LE ETÀ
Secondo quanto raccolto dall'Aci nel 2016 il numero maggiore di incidenti mortali è avvenuto tra le 21 del venerdì e le 6 del sabato. In questa fascia oraria hanno perso la vita 29 persone, su sessantasei in totale: poco meno della metà. Lo stesso vale per i feriti gravi: più di 1300 ricoveri, su 3953, si sono avuti nelle ore calde del weekend, quando la velocità e la voglia di lasciarsi alle spalle una settimana di lavoro presentano un conto spesso fin troppo salato. A riempire le strade di sangue sono soprattutto le persone tra i 18 e i 29 anni (5 decessi) e quelle tra i 30 e i 54 (8 morti) con un'incidenza maggiore, anche in questo caso, del venerdì notte. Vittime degli incidenti sono soprattutto i maschi, ma qui la fascia d'età si alza: 25 morti tra i 30 e i 54 anni e 11 tra i 55 e i 64. Decisamente inferiore il dato che riguarda le donne che nelle stesse fasce contano 5 morti, tra i 30 e i 54 anni, e 2 morti, tra i 55 e i 64.
CITTÀ E PAESI
Con le strade di città e dei paesi (strade urbane) e le provinciali, regionali e statali (le extraurbane) a dividersi il primato delle vittime, con 22 incidenti mortali a testa. «Questi dati - ha commentato il prefetto Renato Franceschelli - ci dimostrano come siano giuste le battaglie di chi considera gli autovelox e i tutor deterrenti fondamentali per evitare le stragi, non solo quelle del sabato sera». Anche perché, tra i sessantasei morti, spiccano gli 8 pedoni investiti e uccisi: un numero mai così alto.

Nella sua analisi l'Aci ha considerato anche le cause degli impatti, da attribuire alla velocità (12,28%), alla guida distratta (27,6%), ai contromano (4,8%), alla mancata distanza di sicurezza (13,62%), a sorpassi azzardati (3,79%), al mancato rispetto dei segnali stradali (28,76%) e a manovre irregolari, il 5,35%. «L'83 per cento di questi incidenti - ha aggiunto Baldan - si potrebbe ridurre con l'avvento della tecnologia sulle automobili. Ma il parco auto che percorre le nostre strade - afferma il presidente di Aci Padova - ha una media di età di dieci anni: sono auto progettate quindi vent'anni fa e oggi insufficientemente sicure. Il vero nodo è in quanto si riuscirà a sostituire queste auto, e alcune ben più vecchie, per rendere le strade e gli automobilisti più sicuri».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino