Spritz e coca, una condanna e 7 a processo

Spritz e coca, una condanna e 7 a processo
OPERAZIONE MOVIDAROVIGO E' arrivata la prima condanna nell'ambito dell'operazione Movida 2018, così come la Squadra mobile aveva chiamato l'indagine a base di cocktail, coca e...

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OPERAZIONE MOVIDA
ROVIGO E' arrivata la prima condanna nell'ambito dell'operazione Movida 2018, così come la Squadra mobile aveva chiamato l'indagine a base di cocktail, coca e cartucce che nel dicembre dello scorso anno era culminata con l'emissione di tre misure cautelari e con il sequestro di un proiettile e 3 etti di hashish. E' però nel sottobosco dello spaccio di cocaina in città che si era nuovamente insinuata l'indagine, alla quale è stato dato questo nome proprio perché le cessioni di cocaina, che avvenivano in modo frequente e sfacciato in alcuni dei più frequentati locali del centro di Rovigo. Dosi da mezzo grammo vendute a un prezzo fra gli 80 e i 100 euro, acquistate da persone di ogni età, anche se nessun minorenne. Anzi, più d'uno degli acquirenti, era già abbondantemente nella fascia degli anta. A rifornire di polvere bianca i numerosi clienti all'ora dello spritz, secondo l'accusa erano in particolare otto persone, finite al centro dell'indagine della Mobile.

RITO ABBREVIATO
E per una di loro, il 28enne di origini albanesi Andi Cafaj, è arrivata una condanna in abbreviato a 4 anni e 1 mese di reclusione, decisa ieri dal giudice per le udienze preliminari Silvia Varotto, già comprensiva della riduzione di un terzo in virtù del rito scelto. Il pubblico ministero Francesco D'Abrosca aveva chiesto una condanna di ben 9 anni. Gli altri sette imputati, altri cinque albanesi, un tunisino e un italiano, tutti residenti a Rovigo, non hanno chiesto riti alternativi e nei loro confronti il gup ha deciso il rinvio a giudizio. A finire a processo sono così Fitim Kadriu, 35 anni, Kasem Kadriu, 33 anni, Elis Mataj, 30 anni, Alban Tema, 28 anni, Entoni Zerdelija, 23 anni, Mohamed Mahouachi, 23 anni, e Pierluigi Barion, 58 anni, tutti chiamati a rispondere dell'identica ipotesi di reato di spaccio, anche se ciascuno con diverse e precise contestazioni.
LE INDAGINI

L'indagine, avviata dalla Mobile quando ancora era sotto il comando di Bruno Zito, ora promosso a primo dirigente dell'Anticrimine, e dell'allora sostituto procuratore a Rovigo Monica Bombana, oggi con lo stesso ruolo a Modena, si è poi conclusa sotto la guida del commissario capo Gianluca Gentiluomo che ne aveva poi illustrato i dettagli insieme al sostituto commissario Alessandro Coltro responsabile della Sezione antidroga della Mobile.
F.Cam.
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Il Gazzettino