Sposarsi a Venezia rende mezzo milione

Sposarsi a Venezia rende mezzo milione
Sposarsi a Venezia, un business che aiuta le casse comunali e che risulta in continua crescita. Lo dicono i numeri, quelli snocciolati ieri dal dirigente e dalla funzionaria dei...

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Sposarsi a Venezia, un business che aiuta le casse comunali e che risulta in continua crescita. Lo dicono i numeri, quelli snocciolati ieri dal dirigente e dalla funzionaria dei Servizi demografici del Comune, Stefano Savini e Franca Pasqualato che riguardano i matrimoni civili che si svolgono nelle sale messe a disposizione dal Comune di Venezia nelle sedi della città storica e a Mestre. Nel 2014 sono state 201 le unioni con rito civile tra cittadini residenti a Mestre, 106 quelle quelli già celebrate ad agosto 2015. A Venezia 178 i matrimoni per residenti, 392 quelli per italiani e stranieri non veneziani e quindi non residenti. Numero che in tendenza già è in aumento visto che alla data di due giorni fa sono stati già 326 i matrimoni di cittadini non veneziani celebrati nelle sedi comunali di Venezia. Costi. I matrimoni civili di residenti e non hanno portato nelle casse comunali tra il 2014 e i primi 8 mesi del 2015 591mila euro, 315mila lo scorso anno mentre siamo già a 276mila a quasi tutto agosto. Sposarsi in Comune e nelle sue sedi si può ogni giorno. I residenti che scelgono di farlo negli orari cosiddetti "di servizio" non pagano nulla, al sabato pomeriggio e nei festivi per i residenti si va da una tariffa di 420 euro il sabato pomeriggio fino a 750 euro per domenicali e festivi. Per i non residenti la tariffa parte da 700 euro per arrivare fino a 2500 euro in base alla sede e alla giornata scelta ma si può arrivare anche a 5mila euro in base alle sale che vengono scelte (Ca' Loredan, Palazzo Cavalli, Sala Consiglio ma anche sala degli Stucchi o Ca' Vendramin) e anche ai supporti extra che si richiedono (come video ripresa e la diffusione via internet della cerimonia). Diversa è la tariffa se la richiesta viene presentata on line (più economica) o a mano e se fatta da cittadini comunitari o non comunitari. (r.ros.)

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Il Gazzettino