Spaccate, Luca Smania trovato morto nel park Sarpi

Spaccate, Luca Smania trovato morto nel park Sarpi
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DOSE LETALE
PADOVA Viveva di espedienti e piccoli furti per pagarsi l'eroina. E proprio la droga sarebbe la causa della sua morte: Luca Smania, 52 anni, l'autore della spaccata al Bar Vescovado di un anno fa, è stato trovato stroncato da una probabile overdose all'interno del parcheggio di via Fra Paolo Sarpi, ieri pomeriggio alle 16.30. Vicino al suo cadavere, una siringa. E in tasca ancora alcune dosi di eroina.

L'ALLARME
A lanciare l'allarme è stato un ragazzo tunisino che ha trovato l'uomo esanime. Il giovane ha chiamato il 118, ma i sanitari non hanno potuto che riscontrarne il decesso. Sul posto anche gli agenti delle Volanti della polizia che hanno eseguito i rilievi. Vista la sua condizione di tossicodipendente e la presenza di droga e siringa, il malore fatale è stato con tutta probabilità causato da un'ultima dose letale di eroina. Nello stesso parcheggio, rifugio di senza tetto e sbandati, sono già state trovate, in passato, persone morte a causa di overdose.
LA VITTIMA
Smania era stato arrestato dai carabinieri il 16 ottobre dell'anno scorso. Era stato sorpreso, verso le 4 di notte, davanti al bar Pani di via Marsala. Era già ricercato perché dall'esame della Sezione Investigazioni Scientifiche delle impronte rilevate al bar Vescovado, era emerso il suo nome. In tasca Smania, di fatto senza fissa dimora, aveva un mazzo di chiavi, quelle della casa della sorella che abita a Villa del Conte dove ogni tanto passava la notte. Proprio in quell'abitazione i militari dell'arma avevano deciso di eseguire la perquisizione: l'uomo aveva a disposizione una stanzetta dove i carabinieri avevano trovato un piede di porco, un cacciavite, una bicicletta e capi di abbigliamento analoghi a quelli indossati dall'individuo che era stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza. Nei confronti di Smania era dunque stato eseguito il fermo di indiziato di delitto per i reati di furto aggravato e continuato e il 52 enne era stato portato in cella al Due Palazzi.
Il giudice però, pochi giorni dopo lo aveva rimesso in libertà con l'obbligo di dimora a Villa del Conte con l'obbligo di firma alla stazione dei carabinieri.

Smania, in realtò, era noto alle forze di polizia dal 1994 quando è stato arrestato per spaccio. Quattro anni più tardi è poi finito in carcere per rapina. Quindi nel 2004 si è specializzato in rapine in banca con alcuni complici. Nel 2009 è finito ancora dietro alle sbarre per atti persecutori nei confronti della sua ex compagna e nel 2010 per un furto d'auto. Infine nel gennaio dell'anno scorso è stato arrestato per spaccio di metadone.
Marina Lucchin
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Il Gazzettino