«SONO IL DECANO DELLA A BERLUSCONI? RITORNERÀ»

«SONO IL DECANO DELLA A BERLUSCONI? RITORNERÀ»
All'orizzonte due traguardi importanti come i 79 anni da festeggiare e i 34 alla guida dell'Udinese, ma per il Patron bianconero Gianpaolo Pozzo la fiamma della passione per il...

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All'orizzonte due traguardi importanti come i 79 anni da festeggiare e i 34 alla guida dell'Udinese, ma per il Patron bianconero Gianpaolo Pozzo la fiamma della passione per il mondo del calcio è lontanissima dallo spegnersi, anche in un periodo storico complicato come questo: «È stata una situazione che ha stravolto tutto il nostro modo di vivere. Ora sarà strano tornare a fare la vita di una volta, con i metodi di prima: alzarsi presto la mattina per andare a lavorare. Scherzi a parte, avremmo volentieri fatto a meno di questa situazione».

Anche il calcio si prepara a ripartire. Il sistema è pronto?
«Non resta che aspettare l'ufficialità della cosa. La situazione attualmente è complicata, e bisogna vedere anche per bene tutte le regole per la ripartenza».
Lei ha chiesto di ripartire non il 13 giugno, ma più tardi.
«Non sono io a chiederlo, ma i preparatori atletici. Io non ho inventato nulla, ho semplicemente dato voce a un'esigenza fisiologica dei calciatori e di chi deve prepararli».
Che ripresa di campionato si aspetta?
«Molto insidiosa, soprattutto per l'aspetto degli infortuni».
Ha invitato il portiere argentino Musso a restare un altro anno, e lui ha confermato l'intenzione.
«Condividiamo in pieno il fatto che un altro anno qui gli farebbe molto bene per la crescita. È ancora giovane per un portiere e ha ampi margini di miglioramento».
In tanti lo paragonano ad Handanovic.
«Si vede che ha un'ottima struttura oltre che una buona tecnica, e per questo lo ritengo molto vicino ad Handanovic».
C'è poi De Paul. Vi ha sorpreso il suo exploit?
«Si vedeva già dalle prime partite che il suo era un talento puro. Anche lui ha fatto il suo percorso di maturazione e ora è un giocatore di grande affidabilità. Inutile nascondere che è un calciatore che un giorno approderà a una squadra al top».
Anche Fofana sembra rinato.
«Lui deve continuare a lavorare duramente ed essere sempre al massimo della concentrazione. Una volta fatto questo, anche lui sarà un giocatore da squadra top».
È vero che Mandragora tornerà alla Juventus?
«È una situazione che dobbiamo ancora valutare. È un ragazzo serio e un giocatore importante; noi saremmo felici se rimanesse qui a Udine, ma sappiamo che potrebbe non essere così. Non farei previsioni al momento, così come su qualsiasi altro giocatore».
Cambierà tanto il calciomercato?
«Dipenderà molto anche dall'evoluzione del virus. Le incognite sono tante e nessuno ha la sfera di cristallo per capire come cambieranno le cose».
Dopo Di Natale, l'Udinese ha fatto fatica a scovare un vero bomber.
«Non demordiamo. Abbiamo anche tanti giocatori in prestito, e se qualcuno matura tornerà subito a casa per aiutarci. Pescare un attaccante dall'alto rendimento realizzativo è comunque un'impresa non semplice».
Nella ricerca dell'allenatore si è arrivati a Gotti, una soluzione poco attesa, ma per ora efficace.
«Sarebbe l'annata ideale per lui per consacrarsi come primo allenatore, visto che da secondo ha sempre fatto bene. Io credo molto in lui, perché ha un bagaglio di esperienze, conoscenze e capacità che sono classiche dell'uomo di successo».
È stata una scommessa vinta?
«Quando devi fare una scelta delicata, penso che sia sempre meglio fare affidamento su persone che conosci e in cui credi che affidarti a una soluzione con più incognite».
Udinese e Gotti sono pronti ad andare avanti?
«C'è una buona intesa, andiamo d'accordo e non vedo difficoltà sulla questione. Ora pensiamo a portare a casa i risultati e poi programmiamo il futuro».
Sua figlia Magda, è diventata una figura di riferimento nello sviluppo delle attività extracampo.
«Lei sta facendo un lavoro importante e molto utile per la società; cerco di essere super partes, e non posso nascondere la soddisfazione per questo lavoro fatto. Ha creato un team di lavoro innovativo ed efficace, indispensabile per delegare. questo è il nostro principale obbiettivo: continuare a professionalizzare dirigenti e manager per crescere in tutti i settori».
Qual è il futuro della Dacia Arena?
«Il nostro progetto è molto più ambizioso di quanto è stato fino a ora. Stiamo andando avanti con opere edili di avvicinamento, anche se ci mancano ancora le licenze e quant'altro. La burocrazia ci sta togliendo la possibilità di investire e creare posti di lavoro».
Per il risarcimento degli abbonamenti, saranno possibili voucher o sconti sulle future tessere?
«La nostra intenzione di base è quella di risarcire gli abbonati per la quota che non utilizzeranno. Studiamo metodi alternativi, per lasciare libertà di scelta al tifoso. Entro la fine di maggio definiremo la linea da attuare».
Ha superato Berlusconi per longevità di carica calcistica, ma potrebbe trovarselo a breve di fronte in A col Monza.
«È un'ipotesi che potrei dire quasi certa. L'anno prossimo saranno in B, e si candideranno alla promozione. Mi farebbe piacere ritrovarli come avversari, lui e soprattutto Galliani, con il quale ho un bel rapporto d'amicizia».
Lunedì sarà il suo compleanno, che ricordi si porta dietro?
«Son davvero tantissimi ricordi, belli quando vinci. Ma il calcio ti insegna anche a tenere duro e ad andare avanti grazie alla speranza di tornare a vincere. E così questi 35 anni sono passati con una grande rapidità: la passione li ha fatti bruciare».
L'Europa sarà ancora un obbiettivo per l'Udinese?

«Confermo, e rilancio. Vorrei tornare in Europa e farlo presto, e sono convinto che ce la faremo».
Stefano Giovampietro
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Il Gazzettino