SOLIDARIETÀ TREVISO «Se conoscete persone che in questo momento difficile

SOLIDARIETÀ TREVISO «Se conoscete persone che in questo momento difficile
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SOLIDARIETÀ
TREVISO «Se conoscete persone che in questo momento difficile non riescono a fare la spesa per problemi economici, contattatemi in privato. Grazie. Non molliamo; forza Treviso». Creativi, imprenditori, professionisti, volontari e persino cassaintegrati. Non ci sono differenze; a correre in aiuto di quella parte di società che sta agonizzando, non per la malattia, ma per la mancanza di cibo e di soldi, una parte ogni giorno più grande della comunità. Che ha scelto Facebook per dire: io ci sono.

LA STORIA
«Sono qua». Quando Marco Varisco, noto artista e imprenditore del vetro, ha letto quelle due parole in risposta al suo post, aveva già capito. Aveva già capito che quella ragazza aveva problemi davvero, che in quella scarna risposta era celato un mondo di disperazione, che quella era solo la punta di un iceberg di un sottobosco di disagio profondo. «Oggi (ieri, ndr) ho fatto la mia prima consegna e mi ha devastato». La sua voce solitamente entusiasta e grintosa ha il tono cupo della consapevolezza. «Una ragazza madre trevigiana con una bimba piccola: in frigo aveva uno yogurt, scaduto, e un cartone di latte. E li tenevano come fosse oro. Per vivere faceva le pulizie, ora tutto è chiuso e lei non lavora. Le ho portato una spesona racimolata tra il mio frigo e quello di mio padre, perché di domenica è tutto chiuso. Poi mi ha mandato una foto della figlia sorridente: tutto quel cioccolato non lo aveva mai visto». Di richieste Marco ne ha ricevuto altre cinque. «E' molto più drammatica di quel che pensavo: molta gente ha i conti a zero e i frigoriferi vuoti. Quando questa mattina (ieri,ndr) sono arrivato nel palazzone e le ho consegnato la spesa mi è bastato guardarmi attorno per capire che il disagio sociale è profondissimo e che la nostra gente, con la sua dignità, non chiede nulla ma sta crollando. Penso agli anziani, con 300 euro di pensione che riuscivamo a tirare avanti con qualche lavoretto, o alle famiglie con mutuo che arrivavano pelo pelo a fine mese. Come fanno ora? Come? Qui non ci sono colori o bandiere vanno tirati fuori i soldi subito o per molti sarà il collasso».
L'ASSOCIAZIONE

Intanto la Marca, spontaneamente, per quel che può si mobilita. «Insieme all'associazione Oltre il labirinto spiega Varisco abbiamo deciso di produrre della pasta fresca senza uova. Mercoledì avremo pronti i primi 15 chili da donare: sto aspettando che il sindaco, Mario Conte, mi dica come portare le spese alle persone. Noi siamo pronti: l'importante è riuscire a rintracciare quelli che sono difficoltà. Ora però vorrei davvero sapere dove sono tutte quelle onlus che prendono contributi.. Adesso come mai serve una mano la gente deve mangiare: certo la salute prima di tutto ma c'è gente che è al limite. Io ci sono; scrivetemi e facciamo rete». Anche lei c'è. Non è un'imprenditrice, anzi, per l'esattezza è pure cassa integrata ma quel che può è pronta a donarlo. Mara Canzian di Oipa ha solo un desiderio: «Se non hai un lavoro e non ricevi aiuto da nessuno e hai finito la scorta di cibo, per favore non andare a dormire senza mangiare. Scrivimi in privato senza vergognarti che poco o tanto che io possa avere a casa mia ho piacere di condividere con te. Mi é stato insegnato che dove si riesce a mangiare in uno, possono mangiare anche due persone.Dobbiamo essere grati e non essere egoisti l'uno con l'altro, supereremo questo brutto momento ma dobbiamo essere uniti». Oggi andrà nel Comune dove ora risiede, Susegana, per capire come veicolare il messaggio con canali più istituzionali. «Questa è la mia parte in questa tragedia. Aiutiamoci questa è la sola vera essenza dell'essere umani».
Manuela Collodet
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Il Gazzettino