ROMA - Ucciso a 15 anni per aver portato le forze di sicurezza turche sulle tracce del Pkk. La Turchia piange Eren Bulbul, il ragazzino diventato martire della lotta al Partito...
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È accaduto venerdì scorso, a Maka nel distretto di Trabzon sul Mar Nero. Eren aveva notato alcuni miliziani entrare in una casa per rubare dei rifornimenti ed è corso ad avvisare le forze di sicurezza, scrive Hurriyet online. Quando il ragazzo è tornato, accompagnato da un sergente capo della Gendarmeria al quale voleva mostrare la casa sospetta, i miliziani hanno aperto il fuoco contro i due. Eren è morto sul colpo, mentre il militare, Ferhat Gedik di 41 anni, è deceduto in seguito.
La morte di Eren e Ferhat ha sollevato la rabbia e l'indignazione della società civile e dei partiti politici turchi. Il vicepremier Fikri Isik e il ministro dell'Interno, Suleyman Soylu, hanno fatto visita alla famiglia del ragazzo per esprimere le proprie condoglianze, mentre il leader del partito socialdemocratico di opposizione Chp, Kemal Kilicdaroglu, ha twittato: «Sei abbastanza traditore per sparare a un ragazzo di 15 anni. Prego per Eren Bulbul e Ferhat Gedik uccisi nell'attacco terroristico». «Inaccettabile», ha commentato in una nota anche il copresidente del partito filo-curdo Hdp, Serpil Kemalbay: «Condanniamo i responsabili della perdita della vita di Eren Bulbul».
Ieri durante i funerali nella moschea di Maka, la città ha reso omaggio all'adolescente con uno striscione: «Eren Bulbul, Maka non ti dimenticherà mai. I nostri martiri riposino in pace».
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Il Gazzettino