Le morti causate dal radon sui colli euganei protagoniste a Montecitorio. Sono durissime le accuse contenute nella bozza della relazione della commissione Uranio appena approvata...
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Quel che esce dalle pagine del documento sono accuse durissime: soldati lasciati senza difese per la salute e territori devastati. L'inchiesta si occupa tout court dei danni provocati sia dall'esposizione all'amianto e al radon in Italia, che nelle missioni estere, alle nanoparticelle provocate dalle munizioni all'uranio impoverito. Un'altra parte, invece, è dedicata ai gravi danni recati all'ambiente e alle popolazioni vicine ai poligoni militari.
La relazione Scanu è durissima: «Quelle criticità sono, e continueranno ad essere, alimentate da un problema irrisolto: l'universo della sicurezza militare non è governato da norme adeguate».
Tra i rischi che la Commissione si è preoccupata di approfondire, fa spicco il radon. Il passaggio su quanto accaduto nel Padovano è messo nero su bianco: «Per decenni le Forze Armate italiane hanno esposto personale militare e civile a elevatissime concentrazioni di gas radon, un gas radioattivo noto per la sua cancerogenità. Emblematico il caso delle installazioni militari di Monte Venda dove già dalla fine degli anni Ottanta le Forze Armate Nato avevano messo in atto le azioni di tutela del proprio personale. Al contrario, le Forze Armate italiane esposero ancora per decenni il proprio personale addetto, mantenendo il silenzio sull'esistenza del rischio radon e non adottando adeguate tutele».
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Il Gazzettino