«Silenzio sul pericolo radon»

Sabato 29 Luglio 2017
«Silenzio sul pericolo radon»
Le morti causate dal radon sui colli euganei protagoniste a Montecitorio. Sono durissime le accuse contenute nella bozza della relazione della commissione Uranio appena approvata a Roma. Nelle cento pagine del documento sono declinate le carenze nel sistema della prevenzione della sicurezza sul lavoro del comparto Difesa, anche a Padova, per l'esposizione sul Monte Venda al radon. Quanti militari ha ucciso il gas maledetto sui colli euganei? Il ministero della Difesa e l'Aeronautica militare non hanno mai trasmesso alla Procura della Repubblica di Padova gli elenchi degli avieri, dei sottufficiali e degli ufficiali che hanno simulato la guerra nella galleria segreta del Primo Roc. Ai parlamentari della commissione presieduta da Gian Piero Scanu, i magistrati padovani che si occupano dell'inchiesta, hanno esibito alcuni numeri ancora a gennaio, che però rischiano di essere riduttivi: il radon del Monte Venda ha ucciso 119 militari dell'Aeronautica. Ma si contano anche 48 malati, alcuni dei quali potrebbero finire sulla lista dei morti. La commissione della Camera è la prima che viene aperta in Europa sul gas maledetto che si nasconde nelle viscere dei monti di origine vulcaniche.
Quel che esce dalle pagine del documento sono accuse durissime: soldati lasciati senza difese per la salute e territori devastati. L'inchiesta si occupa tout court dei danni provocati sia dall'esposizione all'amianto e al radon in Italia, che nelle missioni estere, alle nanoparticelle provocate dalle munizioni all'uranio impoverito. Un'altra parte, invece, è dedicata ai gravi danni recati all'ambiente e alle popolazioni vicine ai poligoni militari.
La relazione Scanu è durissima: «Quelle criticità sono, e continueranno ad essere, alimentate da un problema irrisolto: l'universo della sicurezza militare non è governato da norme adeguate».
Tra i rischi che la Commissione si è preoccupata di approfondire, fa spicco il radon. Il passaggio su quanto accaduto nel Padovano è messo nero su bianco: «Per decenni le Forze Armate italiane hanno esposto personale militare e civile a elevatissime concentrazioni di gas radon, un gas radioattivo noto per la sua cancerogenità. Emblematico il caso delle installazioni militari di Monte Venda dove già dalla fine degli anni Ottanta le Forze Armate Nato avevano messo in atto le azioni di tutela del proprio personale. Al contrario, le Forze Armate italiane esposero ancora per decenni il proprio personale addetto, mantenendo il silenzio sull'esistenza del rischio radon e non adottando adeguate tutele».

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