Sicurezza: Treviso si conferma roccaforte

Sicurezza: Treviso si conferma roccaforte
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IL REPORT
TREVISO Le statistiche la dicono lunga sulla differenza tra percezione e realtà dei fatti. Treviso, infatti, per il secondo anno di fila, è la provincia più sicura d'Italia. A porla sul gradino più alto del podio è l'indagine sulla Qualità della vita 2018 realizzata da Italia Oggi con l'Università della Sapienza di Roma. Le anticipazioni dello studio, che verrà pubblicato integralmente proprio oggi, confermano insomma che la Marca, nonostante i continui allarmi legati soprattutto ai furti in casa (ogni giorno sono diverse le razzie messe a segno da nord a sud della provincia), da un lato non fotografano appieno la situazione concreta, dall'altro non rendono merito agli sforzi delle forze dell'ordine, grazie ai quali ogni anno viene registrato un decremento del numero dei reati perpetrati nel territorio.

I DATI
Il buono stato di salute della sicurezza trevigiana era già emerso poche settimane fa con la mappa della criminalità formulata dal Sole24Ore sulla base dei dati del Ministero dell'Interno. Anche in questo caso parlano i numeri, con Treviso che risulta agli ultimi posti (qui la classifica si legge al contrario), il quintultimo per la precisione, per il numero dei reati denunciati, in totale il 4% in meno rispetto all'anno precedente. E se estorsioni, rapine, casi di riciclaggio, truffe on line oltre a omicidi e tentati omicidi rimangono in linea con i dati 2017, sono proprio gli odiati furti a far registrare il decremento maggiore. In totale sono stati 10.554 contro i 12.197 dell'anno precedente (-13%), e pure quelli in casa sono passati dai 3.313 del 2017 ai 2.500 del 2018 (-24%). Si potrebbe contestare che l'anno non è ancora finito e che le denunce calano per la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Una tesi quest'ultima che non sembra in linea con la tendenza dei trevigiani che, nonostante tutto, non mancano mai di rivolgersi a polizia, carabinieri e vigili urbani. «È stato fatto un duro lavoro, e i risultati si vedono» ha ribadito pochi giorni fa anche il Prefetto Laganà facendo un plauso a questura e comando provinciale dei carabinieri.
QUALITA' DELLA VITA

Se sul fronte sicurezza Treviso viene incoronata per il secondo anno di fila regina d'Italia, per quanto riguarda la Qualità della vita la Marca perde colpi. Se Bolzano, Trento e Belluno rimangono stabili ai primi tre gradini del podio (anche per loro si stratta di una conferma), la nostra provincia subisce uno scivolone e passa dalla sesta alla nona posizione (mentre Pordenone passa dalla nona alla quarta). Si rimane nella top ten, questo bisogna sottolinearlo, ma se altre città hanno migliorato il loro rating rispetto a Treviso significa che qualche passo indietro è stato fatto. I fattori in gioco sono tanti. L'analisi prende in considerazione non solo aspetti come la criminalità, ma anche altri parametri come affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Nella classifica dello scorso anno, ad esempio, se da un lato Treviso rientrava nella top 20 per tasso di disoccupazione, reddito medio pro capite e attività finanziarie, era solo al sessantesimo per la voce ambiente, o addirittura 73esima per quella del tempo libero, che comprende la presenza di ristoranti, palestre, cinema e servizi di vario tipo. Risultava al primo posto, invece, alla voce disagio sociale, segno di un grado di benessere non comune nel resto della penisola.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino