Si indaga sull'uso di fondi pubblici Sei persone segnalate ai magistrati

Si indaga sull'uso di fondi pubblici Sei persone segnalate ai magistrati
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Il bilancio presentato ieri riguarda il 2016, ma non tutto è già noto. Nel report della Finanza, infatti, sono inclusi anche interventi in sé conclusi, ma rientranti in inchieste o procedimenti ancora in corso. È per questo che i riferimenti sono minimi e non possono essere rivelati dettagli. Quanto trapela, però, desta non poco interesse.

Fra queste attività, infatti, figurano due accertamenti svolti su delega della Corte dei conti, nell'ambito delle ipotesi di sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici. Dalle verifiche, che hanno portato alla segnalazione alla magistratura contabile di sei soggetti per le ipotesi di responsabilità erariale che avrebbero cagionato danni patrimoniali allo Stato per oltre un milione.
Sempre nell'ambito dei finanziamenti pubblici, sulla base di accertamenti di polizia giudiziaria, su input in questo caso della Procura di Venezia, sono stati effettuati controlli anche sul cosiddetto Protocollo Polesine che ha visto la Regione mettere a disposizione un plafond di 5 milioni per una serie di azioni a sostegno dell'imprenditoria, con cofinanziamenti per investimenti produttivi. Sarebbero proprio i tre responsabili di un'azienda che ha presentato la domanda per questo tipo di contributi a essere stati denunciati con l'accusa di aver gonfiato le spese per ottenere un finanziamento maggiore.

Altra inchiesta ancora in corso è quella per l'ipotesi di reato di circonvenzione di incapace. Se quella che riguarda una dipendente di banca, accusata di aver raggirato un'anziana ormai deceduta, per la quale è già stato disposto un sequestro preventivo da 600mila euro, è già salita alla ribalta delle cronache, anche nello scorso anno è stata avviata un'indagine analoga, ancora in corso. Le vittima sarebbero una coppia di anziani, lui malato di Alzheimer e lei con gravi patologie e non autosufficienti, già oggetto di un pignoramento, che tre persone, due uomini e una donna (un rodigino, un padovano e una ferrarese), avrebbero irretito facendo loro sottoscrivere una procura di vendita del loro appartamento.
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Il Gazzettino