Sequestrata biancheria intima con falso made in Italy

Sequestrata biancheria intima con falso made in Italy
IL SEQUESTROPORDENONE Erano destinati a una società di Azzano Decimo i quasi 40mila capi di biancheria intima, tutti con falsa indicazione di origine italiana, sequestrati nel...

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IL SEQUESTRO
PORDENONE Erano destinati a una società di Azzano Decimo i quasi 40mila capi di biancheria intima, tutti con falsa indicazione di origine italiana, sequestrati nel dicembre 2016 dalla Guardia di finanza di Gorizia. La consulenza tecnica disposta dal Tribunale di Pordenone ha confermato che slip, reggiseni e canottiere non erano 100% prodotto italiano, come si leggeva nell'etichetta, ma erano stati prodotti in Ungheria.

Il sequestro risale alla fine del 2016, quando i militari della Sezione operativa pronto impiego della Compagnia di Gorizia controllarono al valico di Sant'Andrea un furgone proveniente dalla Slovenia e sequestrarono 6.811 capi di biancheria intima interamente prodotti in Ungheria, ma le etichette tricolore. Erano destinate alla Samma Srl di Azzano, nel cui magazzino quello stesso giorno proseguirono i controlli.
Le successive attività investigative hanno portato al sequestro di ulteriori 32.563 articoli di biancheria, per un totale di 39.374 prodotti, nonché di accertare che la società pordenonese, a decorrere dal 2013, aveva acquistato dalla società ungherese 102.624 capi con le stesse caratteristiche di quelli intercettati al confine goriziano. La consulenza tecnica disposta dalla Procura di Pordenone adesso ha confermato la falsa indicazione di origine italiana dei prodotti. L'amministratore dell'impresa pordenonese è stato denunciato per l'ipotesi di falsa indicazione di origine, mentre la società è stata denunciata per responsabilità amministrativa, essendo il suo amministratore autore di una violazione penale che configura la responsabilità dell'ente per gli illeciti dipendenti da reato.

L'attività d'indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Gorizia rientra nei costanti controlli sull'origine delle merci importate attraverso i valichi di confine con la Slovenia. Si tratta di verifiche che sono finalizzate a tutelare i consumatori e gli operatori economici da eventuali raggiri sull'attestazione di origine italiana della merce.
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Il Gazzettino