Nell'estate del 2001 la Juventus strappa per 70 miliardi Pavel Nedved alla Lazio. Contemporaneamente mette sotto contratto un altro talentuoso boemo, ala sinistra distintasi ai...
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- Jaroslav come mai questa scelta?
«Le offerte non mancavano, ma San Vito è il posto in cui di fatto vivo da ormai 4 anni. Qui c'è la mia famiglia, qui mia figlia va a scuola. Ed è qui che vorrei costruire qualcosa d'importante».
- Come si descrive?
«Nella mia carriera ho giocato soprattutto come trequartista o attaccante di sinistra nel 4-3-3 o nel 3-4-3».
- Ermanno Tomei ci ha confidato che conta molto anche sulla sua capacità realizzativa per sostituire Roman del Prete, approdato a Cordenons. I suoi rapporti con gli allenatori come sono stati?
«Sempre ottimi. Forse l'anno più divertente l'ho passato a Crotone con Gasparini, ma anche con Somma mantengo un bel rapporto. Colantuono poi stravedeva per me. Quando ho letto che sarebbe andato a Udine sono stato molto contento: è un grande motivatore, bravo a preparare le partite e a tirar fuori il massimo da ogni giocatore. Penso possa riportare l'Udinese in alto, dandole grinta e carattere».
- Dopo oltre 250 gare in B, com'è ritrovarsi tra i dilettanti?
«Non è facile adattarsi, soprattutto a livello organizzativo. Affronto questa esperienza anche con lo spirito di aiutare i giovani e far loro capire che per arrivare in alto non è necessario solo il talento, ma anche la disciplina e l'educazione. Ora i regolamenti esaltano e illudono i ragazzi, che poi abbandonano precocemente e si ritrovano senza prospettive poiché hanno lasciato gli studi e non sono sostenuti dalle famiglie».
- Il presidente Gini e il ds Calderone sono sulla stessa lunghezza d'onda: la Sanvitese ha un organico particolarmente giovane. Quali sono le prospettive dell'annata?
«Dovunque mi trovi a giocare a me piace vincere. Poi dipende dalla stagione, dal gruppo e anche da un po' di fortuna. In ogni caso vogliamo proporre un bel calcio, sia per noi che per i tifosi».
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Il Gazzettino