FORMULA 3Quattordici anni dopo, il nome Schumacher torna ad essere associato alla definizione campione. Merito di Mick, figlio del sette volte iridato in Formula 1: il 19enne si...
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Quattordici anni dopo, il nome Schumacher torna ad essere associato alla definizione campione. Merito di Mick, figlio del sette volte iridato in Formula 1: il 19enne si è aggiudicato il campionato europeo di Formula 3, ed è stato persino più precoce rispetto a papà Michael, che si aggiudicò la F3 tedesca a 21 anni, nel 1990. Cioè poco meno di un anno prima di stupire tutti al debutto in F1, dove successivamente Schumacher ha lasciato una traccia indelebile con due Mondiali con la Benetton e cinque titoli consecutivi con la Ferrari. Prima, però, che la sua vita cambiasse drammaticamente con l'incidente sugli sci a Meribel, nel dicembre del 2013. Il trionfo di Mick e del team vicentino Prema (un'istituzione nelle formule che conducono verso la F1) è arrivato con una manche d'anticipo a Hockenheim. Dove dopo un 12° posto in gara1 complice una collisione poco dopo il via Schumacher ha messo al sicuro il titolo giungendo secondo nella seconda manche, dietro l'estone Yuri Vips.
UN SOGNO
«Non riesco a trovare le parole, sto vivendo un sogno» ha detto Mick, che succede nell'albo d'oro all'inglese Lando Norris, altro pilota classe 1999 che il prossimo anno correrà in F1 con la McLaren. Prima ancora avevano trionfato Lewis Hamilton e il povero Jules Bianchi, mentre Sebastian Vettel era stato secondo nel 2006. Quattro anni fa, invece, Max Verstappen decise di compiere il salto dal terzo posto in Euro F3 direttamente alla Formula 1, grazie anche al supporto del pianeta Red Bull. Schumacher non dovrebbe affrettare i tempi: con ogni probabilità si avvicinerà al Circus vivendo sempre con Prema l'esperienza in Formula 2, la categoria più vicina alla F1. Sarà un modo per entrare nel paddock più importante, visto che la F2 vive i propri Gp a contorno della Formula 1, e attorno a Mick ci sarà parecchia attenzione. Ma Schumi Jr ha già imparato a convivere con il proprio nome e si è già trovato di fronte a prove difficilissime. Per questo non avrà paura, e il trionfo in Euro Formula 3 conferma che buon sangue non mente.
Loris Drudi
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Il Gazzettino