SANTA MARIA DI SALA I secessionisti non si arrendono. Di fronte alla possibilità

SANTA MARIA DI SALA I secessionisti non si arrendono. Di fronte alla possibilità
SANTA MARIA DI SALAI secessionisti non si arrendono. Di fronte alla possibilità che la votazione in Consiglio di lunedì possa rivelarsi non valida ai fini del calcolo del...

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SANTA MARIA DI SALA
I secessionisti non si arrendono. Di fronte alla possibilità che la votazione in Consiglio di lunedì possa rivelarsi non valida ai fini del calcolo del quorum, i fautori della Salexit giocano la carta del consenso: «I cittadini vogliono i vigili qui, ora». Come dire: le interpretazioni lasciano il tempo che trovano, la maggioranza è chiara, chi impugna la delibera va contro il volere popolare e se ne assumerà le conseguenze. Fratelli d'Italia parte a raccogliere firme, per dimostrare con i numeri, quelli della gente, che impuntarsi sul quorum significa andare contro il sentire comune. «La sicurezza non è uno slogan - affermano Giuseppe Sambati e Giuseppe Villani - inizieremo la raccolta firme in tutto il comune per riportare i vigili a casa e riaprire il comando di Villa Farsetti. Oggi viviamo una sensazione di abbandono che fa crescere ancor più quel senso di insicurezza che c'era prima». FdI sarà presente oggi in piazza a Veternigo dalle 14 alle 17, domani (venerdì) a Caselle dalle 9 alle 13 e nello stesso orario sabato a S. Maria di Sala, poi il 7 ottobre gazebata anche a Stigliano e via via poi nelle altre frazioni. La petizione era stata decisa già prima del Consiglio di lunedì, ma è chiaro che adesso, con il giallo della validità del voto e la Salexit in bilico, acquista un valore doppio: «La raccolta - precisa infatti Sambati - serve a far sentire al sindaco che siamo favorevoli alla decisione presa e anche i cittadini lo sono: con la loro firma potranno dimostrare di essere vicini al primo cittadino». Intanto sul fronte procedurale, la maggioranza si dice più che tranquilla. «Il quorum è 11 - spiega il presidente del Consiglio Stefano Maso - lo dice una delibera del Ministero degli Interni che di fronte a questo enigma indica di risolvere il caso con l'arrotondamento aritmetico: 11 nel nostro caso visto che siamo sotto 11,5, n assenza di ulteriori specifiche nei regolamenti e nei nostri non ci sono. Sono stato eletto presidente con la stessa modalità: 11 voti perché allora io mi ero astenuto. La regola dei due terzi c'era anche allora, ma nessuno sollevò dubbi».

F.Deg.
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Il Gazzettino