SANTA MARIA DI SALA
I secessionisti non si arrendono. Di fronte alla possibilità

Giovedì 27 Settembre 2018
SANTA MARIA DI SALA
I secessionisti non si arrendono. Di fronte alla possibilità che la votazione in Consiglio di lunedì possa rivelarsi non valida ai fini del calcolo del quorum, i fautori della Salexit giocano la carta del consenso: «I cittadini vogliono i vigili qui, ora». Come dire: le interpretazioni lasciano il tempo che trovano, la maggioranza è chiara, chi impugna la delibera va contro il volere popolare e se ne assumerà le conseguenze. Fratelli d'Italia parte a raccogliere firme, per dimostrare con i numeri, quelli della gente, che impuntarsi sul quorum significa andare contro il sentire comune. «La sicurezza non è uno slogan - affermano Giuseppe Sambati e Giuseppe Villani - inizieremo la raccolta firme in tutto il comune per riportare i vigili a casa e riaprire il comando di Villa Farsetti. Oggi viviamo una sensazione di abbandono che fa crescere ancor più quel senso di insicurezza che c'era prima». FdI sarà presente oggi in piazza a Veternigo dalle 14 alle 17, domani (venerdì) a Caselle dalle 9 alle 13 e nello stesso orario sabato a S. Maria di Sala, poi il 7 ottobre gazebata anche a Stigliano e via via poi nelle altre frazioni. La petizione era stata decisa già prima del Consiglio di lunedì, ma è chiaro che adesso, con il giallo della validità del voto e la Salexit in bilico, acquista un valore doppio: «La raccolta - precisa infatti Sambati - serve a far sentire al sindaco che siamo favorevoli alla decisione presa e anche i cittadini lo sono: con la loro firma potranno dimostrare di essere vicini al primo cittadino». Intanto sul fronte procedurale, la maggioranza si dice più che tranquilla. «Il quorum è 11 - spiega il presidente del Consiglio Stefano Maso - lo dice una delibera del Ministero degli Interni che di fronte a questo enigma indica di risolvere il caso con l'arrotondamento aritmetico: 11 nel nostro caso visto che siamo sotto 11,5, n assenza di ulteriori specifiche nei regolamenti e nei nostri non ci sono. Sono stato eletto presidente con la stessa modalità: 11 voti perché allora io mi ero astenuto. La regola dei due terzi c'era anche allora, ma nessuno sollevò dubbi».
F.Deg.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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