SANTA MARIA DI SALA Chiede il rimborso dei buoni fruttiferi, ma le vengono negati:

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SANTA MARIA DI SALAChiede il rimborso dei buoni fruttiferi, ma le vengono negati: finisce con i carabinieri nell'ufficio postale. Accade a S. Maria di Sala. Marito e moglie...

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SANTA MARIA DI SALA
Chiede il rimborso dei buoni fruttiferi, ma le vengono negati: finisce con i carabinieri nell'ufficio postale. Accade a S. Maria di Sala. Marito e moglie chiedono il pagamento di 4 buoni fruttiferi postali cointestati a lei e ai suoi genitori, defunti. Secondo la coppia, che si è anche rivolta a un legale, il rimborso dei titoli è regolato dal Dpr 156 del 1973 e dall'art. 208 del Dpr 256 del 1989 in quanto emessi prima del 19 dicembre 2000. Nel caso di specie i buoni erano stati emessi ai genitori nel 1988 e la donna è l'unica erede. Ma l'incontro di martedì in Posta non ha avuto esito. «Per l'ennesima volta - spiega il marito - a mia moglie è stato negato il rimborso e nessuno ha voluto mettere per iscritto alcuna spiegazione. L'unica risposta che abbiamo ricevuto è stata: presentate reclamo'». Cosa che i clienti hanno fatto, finora senza risposta. Poste Italiane - prosegue il marito - ci chiede di avviare una procedura successoria; un iter burocratico atto solamente a posticipare la liquidazione». Non ottenendo il rimborso immediato, i coniugi hanno chiamato i carabinieri che hanno tentato di mediare, sentendosi però rispondere la stessa cosa: il rimborso è condizionato all'apertura di una pratica. Ci sarebbe all'interno di Poste Italiane un regolamento che indica questa via a cui i funzionari devono attenersi. Inutile per i clienti citare le disposizioni di legge che permetterebbero loro di chiedere e ottenere subito i soldi. Al riguardo vi sarebbero diversi precedenti in Italia e anche alcune sentenze. Anche la coppia salese sembra intenzionata a procedere per vie legali.

Poste Italiane precisa: «Ci sono verdetti anche in senso contrario. L'azienda ritiene che debba prima di tutto essere garantita la pari facoltà di rimborso per tutti i legittimi eredi e quindi l'unica via percorribile è la pratica successoria. Così si rispettano tutte le norme. Nel caso specifico è anche l'unico modo per accertare che la signora sia effettivamente l'unica erede dei genitori: la pratica non è lunga, in ogni caso la signora può fin da subito chiedere il rimborso della sua quota».
F.Deg.
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Il Gazzettino