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PORDENONE Battuta d'arresto per ordine della Regione sui Centri di assistenza primaria. In difesa dei nuovi poliambulatori incentrati sulla medicina di gruppo scende in campo la Cgil. «Una scelta incomprensibile, anche in considerazioen del fatto che tali forme organizzative, laddove erano state avviate, avevano iniziato a dare risposte positive agli utenti che avevano a disposizione un servizio di medicina generale con orari di apertura ampi (almeno 8 ore) e prestazioni diversificate garantite dalla presenza di altri professionisti sanitari quali l'infermiera e dalla dotazione di strumentazione per effettuare i primi esami di base»: a sottolinearlo sono Carla Franza (per la segretarie Cgil), Pier Luigi Benvenuto (Cgil Sanità) e Giuseppe Dario (Spi Cgil).
«Il Cap (Centro di assistenza primaria) rappresentava, pertanto, una delle più interessanti novità della riforma, valorizzava l'integrazione tra territorio ed ospedale e consentiva un decongestionamento del Pronto soccorso. Questa marcia indietro - proseguono i rappresentanti sindacali -, in assenza peraltro di un piano alternativo, riporterà indietro il sistema sanitario con il rischio di aumentare lo stato di sofferenza nel quale si trovano oggi i Pronto soccorsi».
Il sindacato poi aggiunge: «Soltanto un rafforzamento dei servizi territoriali può garantire la salute dei cittadini e svolgere un ruolo di prevenzione, evitando l'ospedalizzazione o il ricovero nelle case di riposo». Infine l'appello del sindacato: «Condividiamo la posizione di quei medici secondo cui interrompere un percorso virtuoso rappresenterebbe un errore madornale. Prendere decisioni così importanti, bloccando l'iter della riforma, senza confrontarsi con professionisti del settore, cittadini e organizzazioni sindacali è una scelta che denota la volontà della giunta di procedere con provvedimenti decisi nel chiuso delle stanze dei partiti che sorreggono l'attuale maggioranza. Sarebbe opportuno avviare un percorso democratico che consenta di dare risposte a tutti i citatdini e soprattutto ai soggetti più facili».
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Il Gazzettino