Sanità, l'incubo delle liste d'attesa

Sanità, l'incubo delle liste d'attesa
SANITÀPORDENONE Programma attuativo locale per il contenimento dei tempi d'attesa anno 2020: il documento è stato pubblicato dall'Aas5 e riguarda le visite mediche e gli...

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SANITÀ
PORDENONE Programma attuativo locale per il contenimento dei tempi d'attesa anno 2020: il documento è stato pubblicato dall'Aas5 e riguarda le visite mediche e gli interventi chirurgici. Ma, leggendo la trentina di pagine che lo compongono, si scopre che le soluzione per abbattere le attese infinite sono l'assunzione di cinque medici specialisti (nell'ultimo anno, però, molti bandi dell'Azienda per la ricerca di queste figure sono andati ripetutamente deserti) e, nel rispetto dei regolamenti sugli orari di lavoro, una maggiore offerta dell'attività ambulatoriale ricorrendo a risorse aggiuntive di alcuni reparti, ovvero quelli più sotto pressione.

PRIORITÀ DISATTESE
I numeri che regala il documento dell'Aas5, fotografano una sanità che in alcuni reparti non è in grado di rispettare i tempi di attesa per una visita, stabiliti dall'urgenza della patologia. Tre gli anni presi in esame, 2017, 2018 e 2019 (quest'ultimo fino a ottobre) e per ogni anno sono state stilate le percentuali di rispetto dei tempi di attesa per le prestazioni in priorità B (da eseguire entro dieci giorni) e D (entro 30 giorni per le visite e 60 per gli accertamenti diagnostici). Complessivamente per le priorità B si è passati dal 67% del 2017 al 78% dello scorso anno per tornare al 68% de 2019; per le D dall'82% del 2017 e 2018 al 66% del 2019. In entrambi i casi, visto che si tratta di numeri, le performance del 2019 sono le peggiori del triennio preso in considerazione. Anche se, a onor del vero, sono state abbattute le attese per le priorità B in gastroenterologia (86%), mammografia (99%), colonscopia (90%) e nelle ecografie. Purtroppo, però, nell'anno in corso si registra un tonfo in endocrinologia (priorità B 11%, D 8%), pneumologia (22% e 20%) e chirurgia vascolare (priorità D dall'85% del 2018 al 25% di quest'anno). Il dato complessivo - la spiegazione dell'Aas5 - è influenzato dalle performance critiche di alcune prestazioni per le quali il risultato è decisamente lontano dallo standard regionale (95% per le priorità B, 90% per le D)».
LE SOLUZIONI
«Una situazione critica - si legge ancora nel documento - che dovrà essere affrontata con interventi incisivi e strutturali, in particolare per quanto riguarda le visite endrocrinologiche, pneumologiche e alcune prestazioni di diagnostica per immagini, per le quali il possibile contributo degli erogati privati accreditati è scarso o nullo». Un'attenzione particolare viene data alle prestazioni in priorità B che presentano elementi di maggiore criticità: in quest'ambito agli interventi di gestione riferiti alla rimodulazione e aumento dell'offerta - si sottolinea - dovranno essere affiancate azioni di governo della domanda, con l'applicazione di protocolli di priorità clinica e revisioni organizzative.
CERCASI MEDICI

L'Aas5 ha definito un piano assunzioni di personale medico per il 2020. Ma, come lo stesso documento rimarca, si tratta di assunzioni subordinate alla reale fattibilità dei processi di selezione, in relazione alla crescente difficoltà registrata a tutti i livelli (regionale e nazionale) nel reperire personale medico specialistico. L'imbuto delle specialità è infatti il grande scoglio che anno dopo anno rischia di mettere in ginocchio la sanità italiana. L'Aas5 ha comunque intenzione di assumere sei medici per ognuna di queste specialità: cardiologia, medicina intera/endocrinologia, ortopedia, ginecologia, neurologia e radiologia. E, nel rispetto dei regolamenti sull'orario di lavoro, sarà organizzata una maggiore offerta dell'attività ambulatoriale attraverso il ricorso alle risorse aggiuntive in ortopedia, pneumologia, radiologia, chirurgia, ginecologia e dermatologia.
Susanna Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino