San Pelajo e Santa Bona: sos viabilità

San Pelajo e Santa Bona: sos viabilità
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I QUARTIERI
TREVISO Distano meno di 5 chilometri dal centro storico, collocati verso nord ovest, i quartieri di Santa Bona e San Pelajo rappresentano la periferia più autentica di Treviso. Ricchi di servizi e commercio, in totale contano oltre 9000 abitanti.

Santa Bona si caratterizza per due grandi vie, la via Santa Bona Nuova e la via Santa Bona Vecchia, ma anche per la presenza del carcere, dell'hospice Casa dei Gelsi, del centro sportivo Natatorium e del Palazzetto dello Sport. San Pelajo si distingue per il giusto mix tra attività tradizionali e punti vendita più moderni ed innovativi. Nei due quartieri, l'atmosfera che si vive è quella dignitosissima di chi crede nel futuro sostenibile ed a portata di cittadino. Ma anche qui non mancano i punti critici. Francesca Bianchin, titolare della Tabaccheria Zanatta a Santa Bona evidenzia come «manchino prima di tutto marciapiedi e parcheggi». «La fermata dell'autobus - spiega -, in alcune ore con tanti studenti e senza marciapiede, diventa pericolosa. Inoltre spero molto che i proprietari tengano al meglio i propri stabili e che permettano così l'apertura di nuovi negozi». Negozi che comunque continuano a resistere come quello di Tito Spironello, pilastro del commercio del quartiere e titolare dello storico negozio di ferramenta e casalinghi: «Abbiamo resistito lavorando, siamo partiti dal basso, la popolazione da medio periferica ormai è diventata semi cittadina, molti si spostano qui a fare le spese».
A San Pelajo, Renato Corò, titolare della trattoria all'Alpino, non nasconde del difficoltà. «Il quartiere - spiega - è abitato da gente sempre più anziana, la viabilità è un problema perché le macchine sfrecciano troppo velocemente e la strada di San Pelajo è pericolosa. Nonostante tutto, siamo qua da 60 anni, la nostra arma è la famigliarità».
Un'emergenza quella della viabilità confermato anche da
Laura Zucchello fiduciaria Ascom. «È una richiesta di tutta l'imprenditoria commerciale limitrofa ed è necessario il sostegno alla rete del commercio di vicinato.

Due periferie, insomma, che possono avere tutti i numeri per competere con i centri storici ed i prezzi della grande distribuzione organizzata ma secondo Ascom-Confcommercio Treviso «è necessario comprenderne le specificità, accompagnare la crescita dei punti vendita, regolamentare gli affitti, risolvere le criticità viabilistiche e incentivare i proprietari a mantenere bene case e condomini».
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Il Gazzettino