(M.G.) «L'ordinanza del sindaco è il frutto di un lavoro di mesi, condotto in collaborazione con la magistratura e l'Unità locale sanitaria in sintonia con l'amministratore...
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«Ma adesso ci siamo noi e non vogliamo lasciare il territorio in mano ai delinquenti, con condomini dove le famiglie perbene vivono come se fossero nelle giungla. Per questo non lasceremo a stranieri e nemmeno a italiani che pensano di affittare in nero gli appartamenti a chiunque, la possibilità di rovinare questa città. Chiediamo anche ai padovani che partecipino ai nostri sforzi, Non si affitta ai delinquenti. E alla Moretti dico: con che coraggio viene a parlarci di sicurezza quando il 2 aprile entrerà in vigore il decreto legislativo che permette di sputare addosso o malmenare un agente facendola franca se questo accade per la prima volta? Per lesioni non gravi non si è più punibili, una vergogna».
Saia risponde anche all'attacco del Partito democratico sulla sicurezza. «Il Pd ha governato la città per 20 anni e, fino al nostro insediamento, ha negato che a Padova esistesse un problema legato al degrado e all'insicurezza. Oggi si contraddice, spiega che nulla è cambiato e ci rimprovera di non aver risolto, in pochi mesi, i disastri di cui è responsabile. Chi ha realizzato il campo nomadi di via Longhin? Chi ha tollerato il campo nomadi di via Bassette ed è stato acclamato dal capo clan di quell'insediamento, che ha chiamato suo figlio Flavio, per riconoscenza? Chi ha commesso errori, anche sul piano urbanistico, svuotando il centro storico e regalando interi quartieri alla criminalità? Le stesse persone che oggi ci attaccano a mezzo stampa, per sostenere la campagna elettorale di Alessandra Moretti prosegue Saia la nostra coerenza invece è nota».
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Il Gazzettino