DUE RAPINEPADOVA Ruba un coltello all'Eurospar di via Monte Cengio e poi lo usa per minacciare l'addetto alla sicurezza del supermercato. È successo ieri pomeriggio intorno alle...
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PADOVA Ruba un coltello all'Eurospar di via Monte Cengio e poi lo usa per minacciare l'addetto alla sicurezza del supermercato. È successo ieri pomeriggio intorno alle 16.30 come raccontano dal punto vendita. «È entrato questo straniero - spiega una dipendente - quando ci siamo resi conto che aveva rubato qualcosa. Quando il ragazzo dell'antitaccheggio ha cercato di fermarlo, lui si è messo a minacciarlo con questo coltello che aveva appena preso dagli scaffali del supermercato. Ci è capitato già in passato di avere problemi, ma questa volta abbiamo avuto paura». L'addetto alla sicurezza ha cercato di bloccare il rapinatore, ma questo è riuscito a fuggire. «Non è riuscito a trattenerlo anche perchè la reazione del rapinatore è stata davvero violenta» spiega la dipendente dell'Eurospar. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri che ora stanno facendo le indagini.
I militari dell'Arma, il giorno di Ferragosto, hanno arrestato un altro rapinatore: Alassane Diop, senegalese di 42 anni, senza fissa dimora, che aveva rubato portafoglio e cellulare sfondando il finestrino di una Matiz Chevrolet davanti al centro Giotto. Il padrone dell'auto, un cubano di 31 anni, assieme al cugino di 43, era proprio lì vicino, ha assistito alla scena e ha ricorso il malvivente. Ne è scaturita una rissa a suon di calci e pugni, così violenta che tutti e tre i novelli boxeur sono finiti all'ospedale. Il proprietario della macchina ha rimediato 5 giorni di prognosi, il cugino la frattura di una mano con una prognosi di 25 giorni, mentre il senegalese, dopo essere stato curato per le varie ferite riportate nella rissa, è stato arrestato e portato in cella di sicurezza in attesa della convalida. Lo straniero è già noto alle forze dell'ordine. Nel maggio 2016 ha sfondato con calci e pugni la porta di vetro del bar Divino Cafè, poi è entrato e ha rubato i 600 euro rimasti in cassa.
M. Lucc.
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Il Gazzettino