Robbie fa ballare Luxottica

Robbie fa ballare Luxottica
L'EVENTONovanta minuti di puro spettacolo con quaranta tra musicisti, coriste e ballerine: Robbie Williams, alla festa natalizia di Luxottica, ha spopolato. Di fronte a 5mila...

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L'EVENTO
Novanta minuti di puro spettacolo con quaranta tra musicisti, coriste e ballerine: Robbie Williams, alla festa natalizia di Luxottica, ha spopolato. Di fronte a 5mila persone e tra flash fotografici e infinite grida di gioia, l'ex componente della boy band Take That non si è risparmiato. Proponendo i must del suo repertorio ma anche grandi classici che, se si fosse stati all'aperto di uno stadio e non all'interno del Palaluxottica, avrebbero indotto molti a tirar fuori dalla tasca gli accendini. Un animale da palcoscenico che nel clou della serata, inforcando un paio di classici Ray Ban, ha dedicato al patron Leonardo Del Vecchio Angels, una delle sue canzoni più famose. All'ex Martinitt fondatore nel 1961 di quello che nei decenni si sarebbe rivelato un vero e proprio impero, il cantante si è rivolto ringraziandolo per averlo voluto sul palco. Ma, in senso lato, il grazie era rivolto anche per l'immensa mole di lavoro, e il conseguente benessere, che il presidente è stato in grado di realizzare. E proprio Del Vecchio, visibilmente commosso, poco prima aveva detto alle sue maestranze: «Il mio cuore non vi dice cosa ha dentro». Dicendo, invece, tantissimo e facendo scattare un applauso da stadio.

LA SCALETTA
In un'ora e mezza di concerto filato, intervallato solo da qualche simpatico siparietto in cui ha coinvolto il pubblico, Williams è riuscito a proporre le sue canzoni più amate e conosciute tant'è che i 5mila del Palaluxottica hanno cantato assieme a lui a squarciagola. L'avvio, giusto per scaldare l'atmosfera, non poteva che essere dato con l'incontenibile Let me entertain you. Tanto più che Williams, dopo gli iniziali saluti di rito, ha subito invitato i presenti ad avvicinarsi al palco e a scatenarsi con lui. Si è poi proseguito con Monsoon, uno dei primi successi della sua carriera da solista, e con l'elegante Minnie the moocher. Largo ancora alle danze sfrenate con Freedom per passare subito dopo alla dolce I love my life dedicata ai figli di tutti. Ancora: Come undone e Millennium. Something stupid la rockstar l'ha cantata volendo a fianco una ragazza del pubblico: la scelta è ricaduta su Teresa Delazer, la cui bellezza non deve esser certo passata inosservata. Lei, addetta al design, a un primo comprensibile momento di forte imbarazzo ha fatto seguire una gran disinvoltura. La finta liaison tra i due è finita con un affettuoso abbraccio che avrà fatto ingelosire più di una donzella presente. Via poi con Supreme e Rudebox/Kids. La simpatia ha raggiunto le stelle con i duetti presentati assieme al padre Pete che, da attore professionista qual è, ha tenuto il palcoscenico come un vero divo. Ecco quindi, per l'inedita coppia Williams, Sweet Caroline e That's life. Largo ancora al romanticismo con She's the one seguita da Feel e Rock dj. Immancabile il riferimento all'imminente Natale con la rivisitazione della nota Last Christmas degli Wham. Emozione a mille con Angels, dedicata appunto a Del Vecchio. Gran finale con My way di Frank Sinatra cantata in versione karaoke: il gobbo con il testo è stato rivolto tutto schermo al pubblico per chiudere in bellezza lo spettacolo.
IL RESTO DEL PROGRAMMA

Ma la serata, in realtà, è proseguita sino alle 2 con Eddy dj. Gli appassionati della musica disco hanno avuto quel che volevano e ai piedi dei monti Agner e Moiazza hanno potuto scatenarsi. Mentre prima i 5mila invitati avevano degustato il menu stellato preparato dallo chef Davide Oldani supportato, in questa iniziativa quasi da record, da un centinaio tra cuochi e camerieri. Un regalo a tutto tondo - dalla cena al concerto sino al dj in consolle - voluto e sostenuto interamente da Leonardo Del Vecchio per quei dipendenti che, come egli ha avuto modo di ribadire più volte, «fanno parte della mia famiglia».
Raffaella Gabrieli
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Il Gazzettino