Professore universitario, rettore a Ca' Foscari, sindaco di Venezia, ministro dei Lavori Pubblici durante il Governo Prodi, presidente della commissione Trasporti al Parlamento...
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Partito con un ampio consenso a Nordest, Mattarella sembra non aver fatto breccia nei due anni successivi.
«All'inizio rappresentava una novità, quindi una fonte di speranza. Poi, invece, come accade per tutti, i giudizi tendono a raffreddarsi. Specialmente rispetto ad uno come lui che pur essendo un eccellente custode della Costituzione, parla poco e non è invadente».
La fiducia torna a crescere.
«La risalita è la conseguenza di una presa di coscienza collettiva di quanto il nostro presidente della Repubblica sia una persona di grande spessore, abile gestore della crisi di Governo. Sergio Mattarella rappresenta l'unica certezza nel panorama politico nazionale in una prospettiva futura di grandi incertezze».
Tra i giovani la stima nei confronti del Presidente è piuttosto elevata.
«Non mi stupisco. Perché Mattarella è un europeista convinto. E le nuove generazioni hanno evidentemente compreso come non ci sia spazio per i sovranismi. E che l'unico futuro possibile risieda proprio nella costruzione di un'Europa in grado di regge il confronto e il dialogo a livello internazionale».
Annamaria Bacchin
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Il Gazzettino