RIFIUTI SELVAGGI PORDENONE Non si fa in tempo a disegnare una mappa, che è

RIFIUTI SELVAGGI PORDENONE Non si fa in tempo a disegnare una mappa, che è
RIFIUTI SELVAGGIPORDENONE Non si fa in tempo a disegnare una mappa, che è già tempo di aggiornarla, aggiungendo nuovi punti d'interesse. Due giorni fa ecco l'ultimo episodio: un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIFIUTI SELVAGGI
PORDENONE Non si fa in tempo a disegnare una mappa, che è già tempo di aggiornarla, aggiungendo nuovi punti d'interesse. Due giorni fa ecco l'ultimo episodio: un automobilista, apparentemente senza cattive intenzioni, ha imboccato la stradina che a Cordenons conduce verso i Magredi più profondi e nascosti. Ha cercato il primo bosco, ha accostato e ha lasciato cadere dal bagagliaio della sua auto chili e chili di inerti, probabilmente residui di opere edili. Ha pensato di non essere osservato, ma soprattutto ha creduto che i Magredi fossero una specie di piazzola ecologica. Stavolta però gli è andata male: un cittadino che stava passeggiando nella natura, infatti, ha fotografato la targa dell'auto e ha girato la documentazione alle forze di polizia, che ora provvederanno a punire l'abbandono selvaggio di rifiuti. Pochi chilometri più a nord, ed ecco un altro atto ufficiale. Daniele Querinuzzi, consigliere di minoranza a San Quirino, ieri mattina ha presentato una denuncia formale contro ignoti alla polizia locale del comune dei Templari. Ha fatto riferimento a una situazione di assoluto degrado. Riguarda nello specifico la zona industriale del paese, un'area che ospita colossi dell'economia pordenonese come la Armando Cimolai. E' letteralmente invasa dai rifiuti: strade, marciapiedi, fossi e zone verdi, i sacchetti (aperti o sigillati) spuntano ovunque. Spesso i rifiuti sono lanciati direttamente dai finestrini delle auto in corsa: difficile dunque il controllo.

LA MAPPA
Quelli appena descritti sono solo gli ultimi due casi in ordine di tempo. Sono documentati, nonché supportati da atti ufficiali. Ma è una goccia nel mare, perché la maggior parte degli abbandoni passa sotto traccia, e i colpevoli difficilmente finiscono per pagare. Le aree del Friuli occidentale che ormai sempre più spesso sono scambiate per pattumiere sono paradossalmente anche le più belle. La discarica preferita sembra essere quella compresa tra i bacini del Cellina e del Meduna. Trionfano gli inerti, che si possono trovare da Pordenone a Cordenons, e poi più a monte fino a Spilimbergo, Vivaro, San Giorgio e Maniago. E' sempre attuale il problema legato all'amianto. Un Comune come Cordenons, che amministra la cittadina più grande dell'hinterland, arriva a spendere anche 25-30 mila euro l'anno per gli interventi di bonifica dei siti inquinati. Per l'inciviltà di pochi, pagano tutti i cittadini. Poi ci sono le grave del Tagliamento. Basta imboccare una delle tante strade di campagna che le attraversano, per notare plastica, vetro, materiale di ogni genere. Sono stati notati anche divani, computer non funzionanti, televisori. E' un costo pubblico che incide sul decoro e sui bilanci. Nel capoluogo ci sono situazioni critiche come quelle di via Bellasio e via Nogaredo, ma anche nelle zone industriali (al confine con Roveredo o a Vallenoncello) le cose non vanno meglio. A Fiume Veneto e Zoppola continua a farsi notare la lunga striscia di rifiuti in plastica che accompagna gli automobilisti in viaggio da e verso la bretella autostradale di Pian di Pan.
LE CONTROMISURE

A Porcia ci sono i volontari, a Roveredo, Pordenone e Cordenons i vigilantes della società Gea, che pattugliano il territorio alla ricerca degli abbandoni selvaggi. Ma non basta. Serve una svolta tecnologica, per questo oggi tanti Comuni hanno acquistato o stanno pensando di acquistare le fototrappole. In origine servivano a immortalare gli animali selvatici. Torneranno utili, dal momento che chi abbandona i rifiuti nella natura non si allontana molto dalla categoria.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino