«Sono felice per la mia famiglia, per la sezione "Guarini" di Pordenone, per il movimento calcistico provinciale e per l'onore di portare il nome della città sui campi di serie...
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I due sono amici anche fuori dal campo, con un destino legato da un nodo che definire casuale è quantomeno rischioso. Una carriera, quella di Ros, "mangiata" in un boccone. Quasi sempre enfant prodige, il più giovane a saltare da una categoria all'altra, fino alle 56 direzioni in C1 e alle 28 in C2. Fino a ieri, quando anche il suo mondo è cambiato. «È uscito dalla regione a 20 anni - ricorda il presidente della "Guarini", Luca Cavanna -, vivendo momenti di grande soddisfazione e qualche difficoltà. Quest'anno ha fatto un grandissimo campionato, coronato dalla direzione della finale playoff Frosinone-Lecce. È un traguardo storico, per lui e per noi».
Sì, perché dietro a Ros scalpitano altri arbitri naoniani. Proprio ieri in D sono stati promossi Davide Copat e Mattia Segat (assistente), oltre all'osservatore Francesco Donno. Numeri che incoronano la "Guarini", che è oggi la top della regione. Una sezione che dal prossimo anno diventerà polo nazionale: in poche parole i migliori arbitri d'Italia potranno allenarsi in città regolarmente. Probabile che la sede sia il De Marchi, che con il Pordenone in C e Ros in B diventerebbe il cuore dello sport locale.
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Il Gazzettino