LA MANIFESTAZIONEFIUMICELLO I lumini accesi che compongono la scritta Verità, quel silenzio irreale carico di sete di giustizia. La rivendicazione di una famiglia che ormai è...
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FIUMICELLO I lumini accesi che compongono la scritta Verità, quel silenzio irreale carico di sete di giustizia. La rivendicazione di una famiglia che ormai è comunità, che va oltre i confini nazionali. Oltre 4 mila persone a Fiumicello hanno ricordato ieri sera Giulio Regeni, a 4 anni dalla scomparsa, diventata orribile tragedia. Nel paese natale del ricercatore friulano rapito e poi barbaramente ucciso in Egitto si è tornati a ribadire con voce forte e netta che quella morte attende risposte e che i colpevoli devono pagare.
MOBILITAZIONE
Una manifestazione, quella promossa nel paese della Bassa dal Governo dei giovani e dal Comune di Fiumicello Villa Vicentina, per ribadire i diritti d'infanzia e adolescenza, ricchissima di simboli, messaggi e valori, che anno dopo anno si moltiplicano contribuendo a non spegnere i riflettori sulla vicenda. Ieri c'è stata l'apertura del cantiere delle Panchine gialle, promosso dall'associazione Voci di Donne, disegnato da Luca Negri. Le panchine verranno realizzate nel parco intitolato a Giulio Regeni, nel polo scolastico che si affaccia su piazzale Falcone e Borsellino, accanto alla quercia cara a Giulio, quale luogo di riflessione, incontro e inclusione. A spiegare l'iniziativa c'erano il sindaco Laura Sgubin e la presidente Michela Vanni. Dopo la distribuzione delle 4 mila candele gialle, a cura dei volontari, ha preso avvio la Camminata dei diritti, tra le strade rinominate di Fiumicello (a studio, nutrizione, protezione, libertà, parola, sicurezza, pace, amicizia e gioco). Guidata dallo striscione della Pace portato dai bambini, la marcia si è conclusa nella piazza centrale. Lì alle 19.41 si è osservato un minuto di silenzio, proprio alla stessa ora in cui Giulio Regeni inviò il suo ultimo messaggio prima di scomparire. A seguire ci si è trasferiti all'interno della sala Bison, dove la serata è proseguita con l'intervento di don Luigi Fontanot, le letture di brani del libro Giulio fa Cose scritto a sei mani dai genitori Paola Deffendi e Claudio e dall'avvocato Ballerini. Interventi dei genitori, del legale, del presidente della Camera Fico. «Occorre fare delle scelte e decidere da che parte stare - ha detto la madre -. Bisogna richiamare l'ambasciatore in Egitto, affinché venga a spiegare cosa sta facendo. Qui d'ineludibile c'è solo la verità».
TESI
In giornata tante le dichiarazioni, anche dalla politica regionale. «Ricordare il quarto anniversario del rapimento e della barbara uccisione di Giulio Regeni senza che sia stata fatta luce sui fatti e siano stati assicurati alla giustizia i colpevoli indigna e addolora - è stata la nota del presidente regionale Massimiliano Fedriga -. Abbiamo il dovere tutti di continuare a chiedere la verità». Era a Fiumicello il segretario regionale del Pd, Shaurli: «Siamo legati a Giulio Regeni e alla famiglia da un impegno civile che con il tempo diventa sempre più consapevole e vincolante. La lotta per la verità e la giustizia non possono fermarsi, le manifestazioni in Friuli Venezia Giulia e altrove sono il segno di uno strappo nel diritto. Il nostro appello è fermo: il Pd Fvg affianca e sostiene l'opera della magistratura e della Commissione parlamentare d'inchiesta».
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Il Gazzettino