Rapina in villa: bottino da 100mila euro

Rapina in villa: bottino da 100mila euro
LE INDAGINITREVISO I rapinatori volevano di più e per questo hanno picchiato e minacciato più volte l'avvocato Alfredo Scarpa Gregorj, puntandogli contro una pistola. Ma il...

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LE INDAGINI
TREVISO I rapinatori volevano di più e per questo hanno picchiato e minacciato più volte l'avvocato Alfredo Scarpa Gregorj, puntandogli contro una pistola. Ma il bottino con il quale sono riusciti a scappare al termine della rapina messa a segno mercoledì sera a villa Gregorj, a Sant'Antonino, dove abitano il professionista e la moglie, è comunque consistente. I banditi non hanno trovato molto denaro, la coppia teneva in casa pochi gioielli (tant'è che hanno addirittura sfilato la fede dalle dita della donna), ma gli orologi trafugati, quelli si, sono di grandissimo valore. Tant'è che una prima stima del bottino si sfiora i 100mila euro. Tra i cronografi c'erano infatti anche dei Rolex, compreso un prezioso Daytona che l'avvocato indossava non di rado. Che siano stati proprio gli orologi portati al polso dal professionista a far scattare il piano dei malviventi? Oppure pensavano davvero di trovare altro? Di certo c'è che cinque anni fa, quando la prestigiosa dimora della famiglia Scarpa Gregorj (nell'ala in cui abita l'imprenditore Giorgio Rossi) fu visitata da un terzetto di malviventi che legarono e minacciarono con una pistola il domestico cingalese, sparirono altri due orologi di valore custoditi in casa.

VIDEOSORVEGLIANZA
I quattro banditi entrati in azione mercoledì sera, quando al rientro dell'avvocato si sono avventati sulla porta prima che riuscisse a chiuderla e sono entrati in casa, si esprimevano con un accento dell'Est Europa. Secondo Scarpa Gregorj e la moglie erano stranieri. Ma le descrizioni fornite per tentare di identificarli sono piuttosto sommarie visto che tutti e quattro indossavano passamontagna e soprattutto i guanti. Non hanno lasciato insomma alcuna impronta digitale. Per questo gli investigatori sperano di poter trovare qualche indizio nelle immagini di videosorveglianza della zona. Non potranno invece contare sul circuito interno della villa: stando a quanto emerso, infatti, non vi sarebbero immagini utili. Non è chiaro se il sistema non fosse attivo, se i banditi l'abbiano manomesso o se siano semplicemente riusciti ad evitare i punti in cui si trovano le telecamere, in particolare quando hanno lasciato la villa e sono scappati. Sta di fatto che, al momento, i riscontri sarebbero negativi.
PROFESSIONISTI

Gli genti della squadra mobile, che stanno indagando sulla rapina, risentiranno in questi giorni i coniugi Scarpa Gregorj oltre ai familiari e ai vicini di casa, per cercare di capire se vi siano stati dei sopralluoghi nei giorni precedenti al colpo da parte del commando. Da capire se i banditi conoscessero l'avvocato o se ci possa essere un basista. Di sicuro ad entrare in azione è stata una banda di professionisti. Nonostante la violenza, le minacce e l'utilizzo della pistola, non hanno particolarmente infierito né sul sessantenne (che non ha avuto bisogno di cure sanitarie), né sulla moglie Stefania, che non ha riportato un solo graffio. Rimane di certo il terrore di quegli interminabili 40 minuti in cui, mentre il 60enne veniva minacciato di morte da uno dei banditi e la moglie veniva scortata sotto braccio di stanza in stanza per scovare altro denaro e preziosi. «Ho avuto paura di morire - ha raccontato l'avvocato -: dicevano che mi avrebbero sparato e non mi credevano quando dicevo che in casa non c'era altro».
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino