Raid dei vandali a Sant'Agostin

Raid dei vandali a Sant'Agostin
Nuovo raid vandalico per la città. Questa volta è stata colpita una zona limitata, nel sestiere di San Polo, quella di Sant'Agostin, che la scorsa notte è stata bersagliata...

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Nuovo raid vandalico per la città. Questa volta è stata colpita una zona limitata, nel sestiere di San Polo, quella di Sant'Agostin, che la scorsa notte è stata bersagliata dalle bombolette spray in modo molto pesante.

Si tratta di una zona già in parte presa di mira il 5 dicembre dagli anarchici (tra i Frari e San Stin) i quali avevano devastato muri e negozi della città mentre si dirigevano verso Rialto. Non c'è al momento la certezza che anche questa volta sia opera loro, anzi pare che gli imbrattamenti siano una serie di firme di vecchie e nuove conoscenze delle forze dell'ordine in merito ai vandalismi sulla pietra. Gli anarchici avevano tappezzato invece le mura di slogan contro il "sistema".
«Quelle scritte non c'erano la notte precedente - spiegano comunque alcuni residenti - ed è una vergogna che sia consentito ai vandali di deturpare impunemente le nostre case e la nostra città».
Le scritte, fatte con la bomboletta sia sotto forma di "tags" (firme) che di "stencils" (disegni realizzati appoggiando sulla superficie un supporto preparato in precedenza) hanno deturpato soprattutto intonaci di abitazioni, ma non hanno risparmiato negozi, pietra angolari, gradini di un ponte e persino i pozzi. Era parecchio tempo che Venezia non veniva colpita da un'ondata del genere.
Per i fatti del 5 dicembre, dove invece i vandalismi erano avvenuti sotto gli occhi della polizia) la Digos ha identificato quasi tutti i presunti responsabili, circa un centinaio. Se ci sarà un processo e sarà riconosciuta la colpevolezza di alcuni degli indagati, le pene sono talmente risibili da non rappresentare un deterrente. Per questo il Comune ha da subito annunciato la costituzione di parte civile, anche contro le famiglie degli eventuali imputati.

Le precedenti scritte erano quasi 300, come riportato dal sindaco Luigi Brugnaro e la loro rimozione costerà in via approssimativa tra gli 80 e i 100mila euro per reperire i quali il Comune si è già attivato.
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Il Gazzettino