QUI LUPE Nel fine settimana il campionato di A1 femminile è rimasto fermo

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QUI LUPENel fine settimana il campionato di A1 femminile è rimasto fermo per lasciare spazio alla Nazionale. Il Fila San Martino di Lupari è arrivato alla sosta da quinto, con...

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Nel fine settimana il campionato di A1 femminile è rimasto fermo per lasciare spazio alla Nazionale. Il Fila San Martino di Lupari è arrivato alla sosta da quinto, con tre vittorie e altrettante sconfitte. Un buon cammino per una squadra con un organico quasi del tutto rinnovato, che ha già affrontato due delle maggiori favorite per il titolo e che ha giocato in trasferta quattro volte su sei. E che, oltretutto, ha dovuto fare i conti con gli infortuni, a cominciare da quello al crociato che lo ha privato di Giulia Ianezic per il resto della stagione.

Tra le note più liete di questo avvio c'è il nuovo gruppo di italiane, fra le quali Silvia Pastrello, ala di appena vent'anni arrivata da Lucca. Nel suo bilancio su questa prima parte, comunque positivo, c'è spazio anche per qualche rammarico. «Penso che avremmo potuto avere due o addirittura quattro punti in più - spiega la giocatrice nata a Padova, ma cresciuta a Martellago - Mi riferisco alla prima partita, persa con Bologna di un punto, e all'ultima a Sesto San Giovanni, che abbiamo buttato via noi. Come squadra comunque ci stiamo piacendo, ci mettiamo un sacco di energia, un po' mancata appunto contro il Geas».
GRUPPO LEGATO
Dal punto di vista personale, come va? «Io mi sto trovando molto bene, di meglio non potevo chiedere. Come gruppo abbiamo legato bene fuori dal campo, e stiamo cercando di trovarci sempre meglio sul parquet. Anche con il coach mi trovo bene e sono molto contenta. Il fatto che sulla panchina di San Martino ci fosse Lorenzo Serventi è stato uno dei motivi che mi ha spinta a venire qui. Mi dà molta fiducia, cerca di farmi migliorare. E quando senti fiducia, giochi più sicura di te».
CURVA PERSONALE
Dopo i successi giovanili con la maglia di Marghera, Pastrello ha disputato due stagioni a Lucca. Com'è stato tornare in Veneto? «Questa sarebbe più una domanda per i miei genitori, che sono molto felici di riavermi qui - scherza l'ala classe 2001 - All'ultima partita casalinga c'era la curva di parenti a fare il tifo per me, è stato anche un po' imbarazzante (ride, ndr). Scherzi a parte, sono fieri di me, mi fa piacere».
NUMERI BRILLANTI
I suoi numeri fin qui sono stati eccellenti, a cominciare dagli 11.7 punti di media, quasi il doppio rispetto allo scorso anno. «Non me lo aspettavo, sinceramente. Al mio primo anno in A1 mi sono rotta il ginocchio presto, quasi non lo conto. La scorsa stagione l'ho fatta sottotono per vari motivi e quest'anno credevo di fare un percorso più graduale. Ma incide molto la fiducia che sento da parte del coach e delle compagne».
Le sue performance sono valse anche la considerazione del commissario tecnico Lino Lardo, che l'ha inserita insieme a Francesca Russo fra le riserve a disposizione del gruppo azzurro. «È stato decisamente inaspettato. Io e Francesca lo abbiamo scoperto quasi per caso, avevamo visto l'elenco delle sedici convocate ma non ci eravamo accorte di essere fra le riserve. È stata Marcella Filippi a farcelo notare, pensavamo che ci stesse prendendo in giro. Ho concluso da poco il percorso con le nazionali giovanili, è stata una sorpresona finire così presto in quell'elenco. Ma fa molto piacere sapere di essere tenuta in considerazione».

Domenica alle 19 per il Fila c'è l'appuntamento casalingo con Broni. «È un campionato molto equilibrato, non ci sono squadre contro cui sarà facile. Cercheremo di impostare il nostro gioco e di non metterci in difficoltà da sole, come è stato nell'ultima gara. Credo che se riusciremo a impostare le partite sull'energia e sulla velocità, facendo adeguare le altre al nostro gioco e non il contrario, potremo toglierci delle belle soddisfazioni».
Riccardo Andretta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino