Quasi 4mila tra medici e infermieri senza vaccino: a giorni la sentenza

Quasi 4mila tra medici e infermieri senza vaccino: a giorni la sentenza
SANITARI NON VACCINATIVENEZIA Entro la settimana sarà definita la questione dei sanitari che ancora non si sono vaccinati. E le sanzioni previste dalla legge, dal demansionamento...

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SANITARI NON VACCINATI
VENEZIA Entro la settimana sarà definita la questione dei sanitari che ancora non si sono vaccinati. E le sanzioni previste dalla legge, dal demansionamento alla sospensione del lavoro e quindi anche dello stipendio, sono ormai pronte a scattare, a norma di legge. Ci sono circa 3.900 operatori, nel territorio di competenza dell'Ulss 3, che ancora non hanno aderito alla campagna di profilassi divenuta per loro obbligatoria, secondo il decreto legge del 4 aprile scorso voluto dal governo, se vogliono continuare a lavorare al fianco dei pazienti.

POSTO A RISCHIO
Si tratta di 900 dipendenti diretti dell'Ulss 3 Serenissima e 3mila professionisti non dipendenti dell'azienda, come ad esempio i medici di medicina generale, i dentisti, gli psicologi, i fisioterapisti La platea iniziale dei primi era di 1.200 persone, per cui nel giro di un mese un lavoratore su quattro si è convinto a sottoporsi alla somministrazione (che, per loro, avviene direttamente negli ospedali dove operano). Secondo quanto riferito, se l'adesione dei medici è stata altissima, così non è andata, invece, tra gli operatori socio-sanitari. I nominativi di chi ancora è scoperto sono stati mandati nei giorni scorsi dalla Regione all'Ulss, la quale ha inviato una lettera nominale a ciascuno dei lavoratori chiedendo di dare una spiegazione sul motivo della mancata vaccinazione e, del caso, a provvedere subito.
ELENCHI PRONTI

All'Ulss è arrivato ieri anche un elenco di 40 nominativi di persone che lavorano in Emilia Romagna, ma risultano residenti nella nostra provincia, per cui anche queste andranno raggiunte dall'ultimatum. Per legge ci sono cinque giorni di tempo dal momento dell'avvenuta ricezione della comunicazione per rispondere. Le controdeduzioni vanno spedite al cosiddetto medico competente, che in buona sostanza è una sorta di medico di medicina generale per i camici bianchi, il quale, a sua volta, farà poi rapporto definitivo alla direzione che è competente all'adozione dei provvedimenti del caso (la legge qui non prevede alcun termine). Va detto che non tutti questi 3.900 lavoratori ancora non vaccinati possano essere definiti no-vax: infatti, per loro possono esserci delle condizioni che giustificano la non vaccinazione, come una gravidanza, l'allattamento, una malattia cronica che imponga una terapia farmacologica. Dal conteggio vanno anche tolti coloro che si sono ammalati di Covid e devono aspettare almeno 120 giorni da quando si sono negativizzati per fare il vaccino. Situazioni che verranno spiegate e permetteranno di isolare gli effettivi no-vax. (a.spe.)
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Il Gazzettino