Quando l'arte cura l'anima

Quando l'arte cura l'anima
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IL FESTIVAL
Una giornata di intense scoperte quella che ha aperto ieri il festival Tensioni, che nei due giorni non stop di eventi al CenSer da Fabbrica dello Zuccghero vuole indagare l'Io soggetto in relazione non solo con l'altro, ma anche con il mondo e la terra, simbiosi dimenticata dalla prepotenza di un soggettivismo antropocentrico da ripensare.

L'individuo e la collettività dal punto di vista del teatro e della cultura in generale è stato l'argomento della tavola rotonda L'arte cura l'anima che ha inaugurato il festival. L'attore Corrado D'Elia, l'attrice Marta Cuscunà e il musicista musicologo Enrico Merlin, moderati dal direttore artistico del festival Claudio Ronda sono partiti dalla chiusura dei teatri durante il lockdown e dalla crisi degli spettacoli dal vivo.
D'Elia ha evidenziato come la pandemia abbia messo in rilievo una crisi pregressa: «Il sistema ha detto ha garantito la vita degli apparati dei teatri, non le istanze artistiche e le nuove produzioni. Quando tutto si è bloccato è nata l'utopia del rinnovamento, l'idea che lavoratori dello spettacolo e pubblico si unissero per cambiare il sistema, ma poi tutto è finito. Gli artisti sono rimasti senza lavoro, mentre lo Stato remunera i teatri per ripianare i debiti e mantenere intatto, ancora una volta, il loro apparato».
Secondo Cuscunà: «Il lockdown ci ha fatto riscoprire la lotta della categoria, la volontà di rivendicare la professionalità di tutti i lavoratori dello spettacolo dal vivo». Merlin ha dichiarato che: «L'artista non ha altra scelta che fare l'artista. Non è una missione divina, ma solo fare quello che sa fare. Ci sono arti che funzionano solo dal vivo, come la danza o il teatro». Interventi anche di Cristina Regazzo di Rovigo Convention&Visitors bureau, Laura Aglio formatrice per la digitalizzazione e l'assessore alla Cultura di Rovigo Roberto Tovo.
La prima ha parlato di turismo come esperienza e valorizzazione dei luoghi; la seconda degli strumenti digitali come partecipativi aperti, che non significa gratuiti e banali. Tovo ha riflettuto su come la pandemia abbia azzerato le priorità prima condivise, e si debba ricostruire una nuova scala di priorità a partire da ciò che significa benessere. Pubblico non troppo numeroso.
Nel pomeriggio ancora riflessioni di grande spessore con Cuscunà. Nel talk Making of Earth-bound ha messo a nudo il suo percorso creativo, offrendo la possibilità di comprendere il dietro le quinte con i suoi tanti operatori specializzati, ma soprattutto di tessere con lei il filo complesso e allo stesso tempo affascinante della preparazione dello spettacolo. Le sue domande: siamo o meno collegati alla terra, e ancora meglio, a che terra ci riferiamo? Quale è il mondo che pensiamo per il futuro e come affrontiamo quello che stiamo vivendo consapevoli che «essere sull'orlo della catastrofe non è più solo una metafora?». Pubblico entusiasta, abbastanza numeroso.

A chiudere un sabato preciso dal punto di vista organizzativo il concerto in sold out di Teho Teardo. Oggi inizio eventi dalle 11 sino a sera. www.lafabbricadellozucchero.it.
Milena Dolcetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino