Le prime - e anche ultime poiché la legge prevede l'abolizione dell'ente - elezioni di "secondo grado" della Provincia di Pordenone potrebbero riservare qualche sorpresa sul...
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Chissà se oggi il piccolo esercito degli oltre ottocento consiglieri smentirà le preoccupazioni emerse in sede di vertici dei partiti. Evidentemente un partito ancora organizzato nei circoli e forse maggiormente in grado di controllare i propri amministratori come il Pd potrebbe essere avvantaggiato su questo fronte. Mentre il raggruppamento delle Liste Civiche - seppure con un'organizzazione più fluida - è convinto che i proprio rappresentanti siano motivati a partecipare. L'obiettivo - secondo alcuni troppo ambizioso - cui le Civiche puntano è quello di riuscire a conquistare almeno 5 consiglieri. Circa la metà su quelli cui punta invece il Partito democratico. Molto frammentata è invece la situazione nel centrodestra: ben sei liste corrono ciascuna per proprio conto. Ed è inoltre proprio nel centrodestra - se non altro perché la stessa Forza Italia nelle settimane scorse aveva quasi invitato alla diserzione delle urne - che potrebbe nascondersi la maggiore percentuale di astensioni. C'è poi la protesta del non voto. Questa mattina alla 10,30 i sette consiglieri (presenti in cinque Comuni) del Movimento 5 Stelle si recheranno al seggio per fare verbalizzare il loro non voto. «Siamo contrari alla legge regionale sulle Provincie. È come - spiegano i "grillini" che indosseranno una maglietta-polemica che riporta un comma dell'articolo 1 della Costituzione "la sovranità appartiene al popolo" - se si creasse una casta al quadrato, altro che abolizione di un ente e taglio delle spese».
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Il Gazzettino