Provincia, addio con l'ultimo litigio

Provincia, addio con l'ultimo litigio
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Tutto in un Consiglio. Uno dei più lunghi, forse, fra quelli andati in scena negli ultimi anni in largo San Giorgio. Il «funerale» della Provincia si celebra in un locale di servizio, la saletta «Donadon» al secondo piano, in un sabato in cui tutta l'attenzione è puntata su Pordenonelegge e perfino l'assemblea è sfrattata dalla sua sede naturale per far posto all'incontro con Lia Celi. Poco lo spazio anche per un eventuale pubblico che volesse assistere all'ultimo atto dell'amministrazione provinciale. Ma poco importa, perché tanto gli spettatori sono pochi e giusto di passaggio.

Il Consiglio sembra destinato a risolversi in poco: qualche foto di rito, l'addio polemico del presidente e qualche provvedimento di routine. Invece sul tavolo si rovesciano non solamente i dubbi sul nuovo ente che sostituirà l'attuale provincia, ma anche tutti i temi caldi che hanno caratterizzato l'ultimo mandato. E il clima si arroventa.
A esprimere il sentire comune è Alessandro Ciriani, che parla di «un profondo senso di amarezza per come sono andate le cose. Credo che la Provincia abbia dimostrato dinamismo e capacità di stare sul pezzo, e non ho capito perché un ente più virtuoso di altri debba fare una fine così misera. Mi chiedo come si possa continuare a parlare di eliminazione delle Province - aggiunge - se le Province non vengono eliminate e non c'è neanche quel risparmio stellare di cui si è parlato. È una riforma che si annuncia come un salto nel buio».
Ma c'è anche un messaggio per chi raccoglierà il testimone: «Mi chiedo se non sia il caso di riprendere in mano la partita, chiedere alla Regione di mantenere le Province così come le abbiamo conosciute, pur gestendole loro».
Il Consiglio sembra destinato a una rapida conclusione, con l'assessore Michele Boria che assicura che «lasciamo a chi verrà dopo di noi un bilancio in perfetto equilibrio e attendibile». Ma bastano proprio una variante di bilancio e un programma di interventi nel settore culturale per 330mila euro a riaccendere i contrasti di sempre, con le perplessità del consigliere Alfredo Diolosà sulle ripartizioni dei contributi alle associazioni e sull'opportunità di non effettuare le riduzioni di personale fino a fine anno. Temi, appunto, da sempre controversi, che assieme a quello dell'edilizia scolastica e del futuro dell'ente accendono l'aula fino a uno scontro che vede come protagonisti principali il presidente Ciriani e Michele Padovese.

Sono le ultime scintille di un Consiglio che sembra non voler finire. L'ultimo atto è il reperimento di 330mila euro per mettere in sicurezza le associazioni «qualora i nuovi amministratori - spiega Boria - abbiano delega dalla Regione di smantellare tutto il patrimonio della Provincia di Pordenone senza la sicurezza che i fondi vengano ritrasferiti qui». Gli ultimi discorsi di commiato sono di Luca Zanut ed Enzo Dal Bianco, poi cala il sipario sulla Provincia.
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Il Gazzettino