PROGETTI PORDENONE Dopo la maratona per approvare entro il 15 settembre i progetti

PROGETTI PORDENONE Dopo la maratona per approvare entro il 15 settembre i progetti
PROGETTIPORDENONE Dopo la maratona per approvare entro il 15 settembre i progetti esecutivi delle opere congelate del Bando delle periferie, dalla Giunta arriva anche il via...

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PROGETTI
PORDENONE Dopo la maratona per approvare entro il 15 settembre i progetti esecutivi delle opere congelate del Bando delle periferie, dalla Giunta arriva anche il via libera alla riqualificazione di via Mazzini, opera da un milione 221mila euro finanziata in questo caso dal Pisus. L'area d'intervento interessa appunto via Mazzini, nel tratto compreso tra borgo Sant'Antonio a nordest e via Oberdan-via Pola a sudovest. Il tratto di via Mazzini compreso tra corso Garibaldi e borgo Sant'Antonio è infatti già riqualificato e ripavimentato, trasformato in Zona a traffico limitato (Ztl), mentre il restante tratto di arteria risulta invece degradato e costituito da una varietà di materiali non coerenti ed omogenei tra di loro.

RIQUALIFICAZIONE

Il progetto prevede proprio la riqualificazione delle opere infrastrutturali e dell'arredo urbano di questa parte di via Mazzini, con un ridisegno dello spazio stradale con un ampliamento delle aree pedonali e ciclabili, un aumento della qualità dello spazio, una rievocazione dello strato storico urbano cittadino tramite l'uso di diversi materiali per la pavimentazione stradale e una valorizzazione dei manufatti ed elementi di una certa storicità. Il progetto, firmato dallo studio Stradivarie di Trieste, prevede di creare un nuovo boulevard urbano, una sorta di piazza allungata che accoglie gli utenti provenienti dall'esterno della città. La parte che ha sollevato polemiche è quella relativa al destino dei tigli. Secondo la relazione, infatti, le pavimentazioni in asfalto nel tratto iniziale di via Mazzini hanno subito fenomeni di sollevamento dovuto alla presenza delle alberature di Tilia cordata, piantumate negli anni Trenta e presenti su entrambi i lati della strada. Tale importante criticità - se ne deduce - andrà risolta al fine di scongiurare il più possibile eventi di schianti al suolo delle alberature in seguito a forti venti o piogge. Il progetto prevede l'allargamento dell'attuale aiuola al di sotto dei tigli e il suo rivestimento con tappezzanti oppure con pacciamatura in scaglie di ardesia grigia. Verrà anche predisposto un telo antiradice al di sotto della pavimentazione che si estende in prossimità delle alberature, per preservare il più possibile la superficie da eventuali sollevamenti dovuti all'apparato radicale. Il disegno della nuova pavimentazione è stato ottenuto dai progettisti studiando quanto era presente nell'ambito di intervento prima della realizzazione dell'attuale tracciato di via Mazzini. In prossimità della stazione si trovava infatti un lacerto di un piccolo corso d'acqua che con molta probabilità confluiva nella roggia Codafora. Il primo tratto di Via Mazzini era in origine occupato dall'edificato, mentre il tratto più prossimo a piazza Cavour era percorso da un tracciato non lineare su cui si affacciavano direttamente le cortine degli edifici. Sovrapponendo questa impronta di segni con l'attuale situazione del tracciato odierno, è stato possibile ricordare, attraverso la pavimentazione, quello che era un tempo quella parte di città. Per quanto riguarda l'arredo urbano, verranno collocate alcune sedute costituite da un elemento unico in cemento armato rivestito, posizionati alcuni dissuasori fissi e a scomparsa e ci saranno anche alcuni elementi metallici a costituire un parapetto per garantire sicurezza contro la caduta verso la scarpata presente lungo parco Querini.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino