Forse sarà solo una provocazione, ma effettivamente quando una comunità di 400 persone si trova circondata da un migliaio di africani, si può tranquillamente parlare di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
All'appello di Milan hanno risposto ieri in 400, famiglie, bambini, anziani per tacer dei cani, compresi i sindaci di Cona Alberto Panfilio (altra base Nato dismessa, altro centro di accoglienza, altri mille stranieri) e di Agna Gianluca Piva (Comune preso in mezzo tra i due hub). Un corteo pacifico, partito alle 18.30 dal capoluogo, ha poi raggiunto la piazzetta della frazione. Tutti rigorosamente con un nastro rosso al collo, in segno di solidarietà con le donne vittime di violenze, dopo i recenti episodi di molestie.
I manifestanti sono poi arrivati in centro, dove il sindaco Milan ha spiegato il senso della delibera approvata dalla giunta: «La Regione, recependo una norma comunitaria, ha definito il popolo veneto minoranza etnico-culturale da proteggere. E i 400 residenti di San Siro non sono forse una minoranza rispetto ai mille immigrati?». Il collega Panfilio si è invece nuovamente rivolto al governo, chiedendo una soluzione rapida. Piva invece ha ricordato come finora la protesta sia stata civile e responsabile, ma ha anche sottolineato che la misura è colma.
Tanto per far capire come lo spirito guerriero stia ancora ruggendo, i tre sindaci appena scesi dal palco hanno cominciato a progettare una nuova manifestazione. Da definire i luoghi di partenza e arrivo, ma data già fissata: sabato 8 aprile.
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino