Profughi, frode sui materassi

Profughi, frode sui materassi
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Sono tornati dalla Sicilia con un furgone e una macchina carichi di documenti sequestrati nelle sedi del Consorzio Connecting People, società cooperativa sociale onlus che si occupa di accoglienza agli immigrati. Castelvetrano, Catania e Trapani sono state le tappe degli investigatori della Guardia di finanza di Udine, che coordinati dal sostituto procuratore Valentina Bossi, della Procura di Gorizia, hanno nuovamente puntato i riflettori sulla gestione del Cie e del Cara di Gradisca d'Isonzo. Undici sono gli indagati. Peculato e frode nelle pubbliche forniture sono le ipotesi di reato indicate dal magistrato nei decreti di perquisizione eseguiti nei giorni scorsi nelle sedi siciliane del Consorzio che gestisce in diverse località italiane i centri per immigrati e profughi. Perquisizioni poi estese anche anche alla struttura d'accoglienza friulana, nonchè alle abitazioni di alcuni indagati.

L'inchiesta - pur autonoma - si interseca con quella che ha portato a 13 rinvii a giudizio per la truffa delle presunte fatture gonfiate al Cie di Gradisca e vistate, secondo l'accusa, dalla Prefettura di Gorizia. Ma stavolta nella lista degli indagati non ci sono funzionari pubblici (di falso materiale e ideologico si stanno difendendo il viceprefetto vicario di Gorizia, Gloria Sandra Allegretto di Udine e il ragioniere capo della Prefettura isontina, Telesio Colafati di Gorizia). Ci sono soltanto componenti di Connecting People e il legale rappresentante di una ditta di materassi che ha sede a Campodarsego (Padova). Perchè è di materassi che si occupa l'indagine.
Tra il 2008 e il 2013, lo stesso periodo preso in considerazione dalla precedente inchiesta, sarebbero stati forniti al Cie 370 materassi non conformi a quanto indicato nel bando di gara: non erano ignifughi. Da qui l'ipotesi di frode nelle pubbliche forniture. Cinque di questi materassi sarebbero spariti. Ad appropriarsene sarebbe stato un dipendente del Consorzio, sottrazione per la quale la Procura contesta il peculato. Il capo di imputazione al momento è generico, contiene poche indicazioni. E la sensazione delle difese è che si stiano riesumando vecchie contestazioni già scartate nell'ambito dell'inchiesta madre.

Dopo i sequestri siciliani, i finanzieri hanno riempito di documenti altri due furgoni in provincia di Gorizia. Il ricorso al Riesame dopo la convalida dei sequestri permetterà ai legali di accedere agli atti e di conoscere il contenuto del fascicolo d'indagine. L'attenzione della Procura si concentra anche sulla procedura di concordato preventivo aperta dalla Connecting People in Tribunale a Trapani: tutti gli atti relativi al procedimento sono stati acquisiti. Acquisito anche il servizio televisivo andato in onda lo scorso 9 marzo su La7, nell'ambito del programma Piazza Pulita, intitolato "Accoglienza Spa", in cui si parlava del mancanto pagamento degli stipendi ai dipendenti del Cara di Gradisca.
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Il Gazzettino