PREVENZIONE ROVIGO Anche 508 polesani parteciperanno all'indagine sierologica

PREVENZIONE ROVIGO Anche 508 polesani parteciperanno all'indagine sierologica
PREVENZIONEROVIGO Anche 508 polesani parteciperanno all'indagine sierologica per l'individuazione nel sangue l'eventuale presenza di anticorpi contro il Coronavirus. A partire da...

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PREVENZIONE
ROVIGO Anche 508 polesani parteciperanno all'indagine sierologica per l'individuazione nel sangue l'eventuale presenza di anticorpi contro il Coronavirus. A partire da oggi, gli operatori della Croce Rossa Italiana inizieranno a contattare i cittadini individuati dall'Istat che verranno invitati ad effettuare l'esame del sangue nei punti Ulss del territorio.

PRELIEVI NEI PUNTI ULSS
L'indagine di sieroprevalenza, avviata in collaborazione con il ministero della Salute e l'Istat che mira a mappare la diffusione del Covid- 19, copre tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione verso la Regioni maggiormente colpite dalla pandemia da Coronavirus, quali la Lombardia, in cui verranno eseguiti in totale 20mila test, seguita dal Veneto dove le persone testate saranno invece 13 mila. Le chiamate sono gestite da 21 call-center, uno in ogni Regione, ai quali si aggiunge un Centro nazionale di supporto.
CROCE ROSSA
«In provincia di Rovigo sono 9 i Comuni che saranno coinvolti nell'indagine sierologica spiega il presidente del comitato della Croce Rossa di Rovigo Alberto Indani - A partire da oggi i cinque operatori del call-center appositamente formati, inizieranno a telefonare ai 508 polesani individuati dall'Istat per i test: i destinatari dell'indagine verranno chiamati sia al numero fisso di casa sia al cellulare. Non scegliamo infatti noi chi sarà sottoposto al test che, ricordiamo, è su base volontaria. Nel caso di rifiuto l'Istat ci ha anche fornito dei nominativi di riserva da contattare».
NOVE COMUNI COINVOLTI
I Comuni interessati dall'indagine sierologica per scovare eventuali infetti asintomatici da Coronavirus sono, oltre a Rovigo, Adria, Bosaro, Badia Polesine, Villadose, Trecenta, Stienta, Porto Viro e Porto Tolle. Gli operatori e i volontari della Croce Rosa saranno impegnati nelle fasi di prelievo a domicilio e negli ambulatori.
CONTATTI AL TELEFONO
Le persone prescelte saranno dunque contattate al telefono per fissare, in uno dei laboratori selezionati, un appuntamento per il prelievo del sangue. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto dall'Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico. Il numero dal quale si verrà contattati è dunque lo 06.5510.
ESITO DEL TEST
L'esito del test verrà dunque comunicato all'interessato dalla Regione di residenza. «A tutti i soggetti che partecipano spiega la Croce Rossa - sarà assegnato un numero d'identificazione anonimo per l'acquisizione dell'esito del test. Il legame di questo numero d'identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell'indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati». La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell'indagine».
PRELIEVI ANCHE A DOMICILIO
«Gli operatori Croce Rosa italiana saranno impegnati nelle fasi di prelievo a domicilio fa sapere il presidente del Comitato di Rovigo nel caso di anziani o persone con difficoltà, ai quali il prelievo verrà effettuato dai medici della Croce Rossa presso l'abitazione».
RESPONSO IN DUE SETTIMANE

Entro 15 giorni l'indagine dovrà essere conclusa e le provette verranno dunque raggruppate e inviate al laboratorio dell'Azienda ospedaliera di Padova. Per coloro che risulteranno positivi scatterà il periodo di isolamento precauzionale e saranno sottoposti dunque al tampone. L'indagine sierologica sarà uno strumento fondamentale per definire l'evoluzione epidemica, anche se, di fatto, non conferirà affatto un patentino di immunità. Per il momento, l'indagine, partita in molte regioni italiane, ha visto un 60% delle persone contattate rinviare l'appuntamento. Lo studio, darà una fotografia reale della situazione: secondo la stima dell'Istituto Spallanzani di Roma l'indagine potrebbe scovare al massimo una percentuale del 5% di positivi asintomatici. Una mappatura comunque importante per decidere le prossime mosse di contenimento del virus.
Roberta Merlin
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino