Preso il senza tetto che ha tentato il rapinare la Pam

Preso il senza tetto che ha tentato il rapinare la Pam
CRIMINALITÀPADOVA È un senza tetto tossicodipendente che trova rifugio dalle parti di via del Torresino, dove a volte viene ospitato anche nel ricovero per sbandati e clochard,...

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CRIMINALITÀ
PADOVA È un senza tetto tossicodipendente che trova rifugio dalle parti di via del Torresino, dove a volte viene ospitato anche nel ricovero per sbandati e clochard, il rapinatore che ha cercato di mettere a segno un colpo alla Pam di via San Francesco mercoledì pomeriggio.

La Polizia, dopo brevi indagini, l'ha rintracciato proprio in quella zona l'uomo che aveva tentato - senza riuscirsi - di impadronirsi dell'incasso giornaliero dal supermercato. Si era presentato davanti alla cassiera dicendole di dargli i soldi. Era a volto scoperto e l'arma utilizzata era un banale accendino a gas. Era così poco credibile che la dipendente della Pam aveva addirittura pensato a uno scherzo. Ma poi si è resa conto delle reali intenzioni del malvivente quando questo ha cercato di aprire la cassa. Quando lei sib è ribellata, lui l'ha spintonata per aprirsi una via di fuga.
Gli investigatori della Squadra Mobile, dopo aver acquisito la denuncia del titolare dell'esercizio commerciale, hanno attentamente visionato i filmati della videosorveglianza interna del supermercato e delle telecamere di videosorveglianza pubblica nelle strade tutt'intorno al punto vendita, riconoscendo nell'uomo responsabile della rapuna, un soggetto noto per i propri trascorsi di tossicodipendente.
È stato quindi predisposto un servizio di osservazione su diverse zone del centro storico, solitamente frequentate dall'uomo sospetto.
Alle 18 circa di giovedì, il senza tetto è stato avvistato in via del Torresino vestito con gli stessi abiti che indossava durante il tentato colpo alla Pam.
Alla vista dei poliziotti l'improvvisato rapinatore, un italiano di 50 anni incensurato, disoccupato e senza fissa dimora, non ha opposto alcuna resistenza ed ha ammesso le proprie responsabilità in ordine ai fatti contestati dagli investigatori, tentando di giustificarli con il suo stato di indigenza: «Sono povero, avevo bisogno di soldi».

L'attività si è conclusa pertanto con la denuncia in stato di libertà per il reato di tentata rapina e con il sequestro degli indumenti e di un accendino, strumento utilizzato dall'indagato per minacciare la commessa.
M.Lucc.
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Il Gazzettino