Dopo il referendum d'ottobre, ci vuole un chiarimento assoluto - una sorta di verifica - nella maggioranza. Sul tema giustizia? Sì, perché l'ultimo scontro sui tempi della...
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La miccia della discussione tra partner è quella degli emendamenti Casson-Cucca, che Renato Schifani, capogruppo centrista al Senato, bolla come «esattamente contrari agli impegni precedentemente assunti dal ministro Orlando». E dunque: «Invitiamo i due colleghi del Pd al ritiro immediato delle loro proposte mai discusse e non condivise all'interno della coalizione». Ci sarebbero in arrivo i voti grillini, sull'allungamento dei tempi delle prescrizione, e Area Popolare grida al rischio di una nuova «maggioranza variabile», come fece ai tempi dello scontro più duro sulle unioni civili. Naturalmente, è sull'intera politica del governo e in generale sulle scelte strategiche, che Area Popolare vuole maggiore considerazione. E pesare di più. Ma sulla giustizia, al momento, è lo scontro vero. Sergio Pizzolante, ex socialista, ala Cicchitto, che su queste materie ha un'attenzione particolare, osserva: «Renzi dice cose giuste sulla fine del giustizialismo e sulla necessità di avere processi e sentenze veloci. Mentre gran parte del suo partito, però, si accoda all'ala politico-militante della magistratura, che fa i processi mediatici e vota no al referendum. Va chiarita al più presto questa enorme contraddizione e Area Popolare non può più accettare il cerchiobottismo su cui il Pd prosegue da troppo tempo».
Ap minaccia: il Pd ritiri quegli emendamenti, sennò saranno guai nel governo. Il Pd, con il capogruppo al Senato, Luigi Zanda, cerca di rabbonire gli alfanei: Ho parlato - dice - con i senatori Casson e Cucca che mi hanno comunicato che gli emendamenti da loro presentati in tema di prescrizione sono ipotesi di lavoro. Il loro contenuto sarà quindi oggetto di analisi e confronto nei prossimi giorni nel gruppo del Pd e con la maggioranza e in Commissione. Ma intorno ad Alfano gli umori sono così: «La verità è che a parte del Pd in collegamento con la magistratura politicizzata non interessa che si arrivi ai processi, per questo vogliono i tempi di prescrizione infiniti. Tanto le sentenze che contano, nel frattempo, sono quelle anticipate sui media. E questa è una barbarie». L'insofferenza per quelli che dalle parti di Alfano vengono definiti «i rigurgiti di giustizialismo mai spariti nel Pd» sta producendo insomma una vera e propria rivolta.
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Il Gazzettino