Porto Viro, morti altri due pazienti della Casa di Cura

Porto Viro, morti altri due pazienti della Casa di Cura
IL FOCOLAIO DI PORTO VIROROVIGO Il focolaio Covid di Porto Viro ha fatto altre due vittime. A perdere la vita, ieri, un uomo di 90 anni residente nel Basso Polesine, già...

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IL FOCOLAIO DI PORTO VIRO
ROVIGO Il focolaio Covid di Porto Viro ha fatto altre due vittime. A perdere la vita, ieri, un uomo di 90 anni residente nel Basso Polesine, già ricoverato nella struttura ospedaliera a giugno per patologie cardiocircolatorie, e un 87enne sempre basso polesano, in Casa di cura da metà agosto. Sale così a 8 il bilancio dei pazienti della struttura di Porto Viro deceduti dopo avere contratto il Coronavirus.

TERAPIE D'AVANGUARDIA
«Abbiamo fatto tutto il possibile - ha spiegato il direttore generale dell'Ulss 5 Compostella -, anche con l'utilizzo del plasma iperimmune, ma la situazione era molto grave, non c'è stato modo di fermare il decorso della malattia. Si trattava infatti di pazienti con diverse patologie pregresse, in alcuni casi anche abbastanza complesse». I ricoverati nell'Area Covid di Trecenta attualmente sono 18, 17 in area medica e 1 in terapia intensiva. Di questi ben 16 provengono dalla Casa di cura dove nei giorni scorsi è scoppiato il focolaio con la positività di diversi pazienti e operatori.
STOP RICOVERI
«Abbiamo bloccato gli accessi nell'area medica di Porto Viro e ridotto gli accessi al Pronto Soccorso ha fatto sapere Compostella -, almeno fino alla conclusione dello screening di tutti i lavoratori della struttura. Il trattamento dei pazienti Covid positivi richiede l'isolamento ed è dunque scattato il trasferimento a Trecenta per curarli in una struttura improntata a garantire la massima sicurezza con personale specializzato nella cura del virus».
La situazione in Polesine sul fronte dei contagi, ha spiegato il numero uno dell'Ulss 5, in questo momento è equiparabile a quella di fine marzo. «Il numero di casi è sovrapponibile a quello dell'inizio della pandemia ha spiegato Compostella , ma i quadri clinici sono sicuramente diversi. A parte il focolaio di Porto Viro, che ha portato purtroppo al decesso di 8 pazienti con patologie di base importanti, la maggior parte dei contagiati rilevati non presenta sintomatologia grave o è asintomatico».
SCREENING ESTESO
Dalla primavera all'autunno, il Covid, per quanto riguarda in particolare giovani e adulti, si sta diffondendo in modo silente, rilevato nella maggior parte dei casi grazie all'intensa attività di screening messa a punto dall'Ulss 5 in merito ai contatti dei positivi. L'incremento dei contagiati è emerso al termine delle vacanze estive, quando molti giovani polesani sono infatti rientrati dalle ferie all'estero o in Italia senza sapere di avere contratto il virus e, una volta a casa, hanno dunque contagiato familiari e amici. In un primo momento, il virus sembrava circolare, almeno fino a qualche giorno fa, perlopiù in famiglia, a esclusione dunque di ospedali e anziani più attenti al rispetto delle regole anti-contagio. La grande diffusione del virus delle ultime settimane ha però ben presto raggiunto gli anziani anche a causa dello scoppio del focolaio all'interno della Casa di Cura di Porto Viro.
I CONTAGI IN POLESINE

In questo momento, la provincia di Rovigo, dallo scoppio della pandemia ad oggi, conta 636 positivi e migliaia di persone poste in isolamento negli ultimi sette mesi, liberate solo dopo la conferma di negatività dell'ultimo tampone effettuato.
R.Mer.
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Il Gazzettino