Pordenone metterà la ciliegina sui libri

Pordenone metterà la ciliegina sui libri
IL PROGRAMMALa memoria è la storia, definisce la nostra identità, specie quando la memoria si fa scrittura e racconta il nostro tempo, nei romanzi o nei reportage che...

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IL PROGRAMMA
La memoria è la storia, definisce la nostra identità, specie quando la memoria si fa scrittura e racconta il nostro tempo, nei romanzi o nei reportage che testimoniano i frangenti cruciali dell'epoca. Un pianeta infinito e multisfaccettato confluisce nelle cinque giornate di Pordenonelegge; come una ciliegia tira l'altra, si snocciolerà il programma del festival letterario che porta in città circa seicento autori. Proprio la ciliegia è l'immagine scelta quest'anno per rappresentare la manifestazione - presentata ieri a Pordenone - che si terrà nella terza settimana di settembre (dal 19 al 23), organizzata dalla Fondazione Pordenoneleggge, curata da Gian Mario Villalta, Alberto Garlini e Valentina Gasparet.

EDIZIONE INTERNAZIONALE
Sarà un'edizione orientata all'internazionalità, con diversi autori stranieri che presenteranno in anteprima le novità editoriali: uno fra tutti il nuovo romanzo del re del thriller americano Jeffery Deaver. Ci saranno attesi ritorni, come lo spagnolo Arturo Pérez-Reverte e il britannico John Banville, e nuovi arrivi, come quello di Lisa Halliday, la cui opera viene considerata un nuovo capitolo del romanzo statunitense. Il festival sarà una finestra spalancata sul pianeta, con autori provenienti da diversi Paesi e continenti per narrare lo sterminato mosaico globale: la rivoluzione di Piazza Tahrir raccontata dall'egiziano Ala Al-Aswani, l'India di Sunjeev Sahota e la Calcutta di Abir Mukherjee, la Thailandia dello scrittore Prabda Yoon, per tornare all'Europa con la Russia di Vladimir Kantor, la Danimarca di Siri Ranva Hjelm Jacobsen, i balcani di Predrag Finci e Goran Vojnovic. Statunitense nato ad Alessandria d'Egitto uno degli ospiti più attesi, sarà lo scrittore André Aciman autore del romanzo da cui è stato tratto il film candidato al Premio Oscar Chiamami col tuo nome.
NARRATIVA E MEMORIA
Uno dei fili conduttori che come un fiume carsico sottenderà questa diciannovesima edizione sarà la storia: a Robert Harris autore del romanzo ucronico Fatherland in cui si ipotizza un altro Novecento, sarà conferito il premio La storia in un romanzo Crédit Agricole FriulAdria. La memoria come identità sarà protagonista del tributo al poeta friulano Pierluigi Cappello a quasi un anno dalla morte, cui sarà dedicato l'incontro inaugurale del festival, occasione per ricordarlo con ospiti italiani e internazionali e per presentare in anteprima l'edizione dell'opera omnia. E ancora la memoria in quanto storia collettiva dell'Italia nel dialogo tra Antonio Scurati e Paolo Mieli intorno alla narrazione del fascismo e di Mussolini, o una inedita Fiume città descritta da Raoul Pupo. Saranno di scena l'attualità riportata dai giornalisti italiani e stranieri come David Litt, autore dei discorsi di Obama. E ancora le intersezioni con i generi dell'editoria: dalla montagna alla cucina - con Benedetta Parodi e il volume a quattro mani dalla foodblogger Chiara Maci con lo chef Filippo La Mantia - passando per le arti, il teatro e la musica con un popolare Giovanni Allevi che presenterà il suo ultimo libro. Due festival nel festival sono le sezioni dedicate alla letteratura per ragazzi (con Geronimo Stilton) e alla poesia, rassegna dedicata alle voci più significative italiane e internazionali con la partecipazione della scozzese Kathleen Jamie.

Valentina Silvestrini
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Il Gazzettino