Sulle compravendite delle azioni Popolare Vicenza era un colabrodo. La conferma arriva dalle indiscrezioni sull'audit interno commissionato nel gennaio del 2016 dal consigliere...
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Il comitato esecutivo a febbraio 2014 autorizzò poi l'avvio delle attività delle procedure informatiche. Certo l'audit riconosce come abbiano influito sulle difficoltà riscontrate nell'attivazione «l'evoluzione del quadro economico, normativo e regolamentare» come ad esempio le disposizioni, varate ad aprile 2014, per vincolare il fondo del riacquisto di azioni e che disponevano l'autorizzazione di Banca d'Italia. Poi definitivamente stoppato dalla Bce. Poi venne ipotizzato il coinvolgimento di un soggetto terzo, l'Icbpi con il ruolo di esecutore degli ordini. Progetto abbandonato.
Sugli ex vertici della Vicenza pende un'inchiesta della Procura berica per aggiotaggio e ostacolo alla Vigilanza. E presto, per inizio 2017, potrebbero arrivare le sanzioni della Consob sull'aumento di capitale varato nel 2014 da 600 milioni, frutto di una ispezione di quasi un anno culminata in una lettera di contestazione che ha sottolineato delle gravi irregolarità alla normativa Mifid da parte della banca nel collocare prodotti non adeguati al tipo di clientela retail (problemi simili sono stati contestati anche agli ex vertici di Veneto Banca). Dalle verifiche Consob almeno 26mila adesioni su 29mila sono «in assenza della raccolta di manifestazioni di interesse» e il «60% delle adesioni raccolte via internet è stato immesso da indirizzi di personal computer in uso ai dipendenti». Poi c'è il capitolo degli azionisti eccellenti che hanno aggirato il blocco delle compravendite ottenendo l'annullamento e il rimborso delle azioni. E quello tipo Autostrada del Brennero, che nel 2014 ha comprato e ventuto titoli per milioni mentre centinaia di altri azionisti rimanevano al palo. E fa rumore il caso della Folco Finanziaria: 38 milioni di esposizione sulle due banche venete (16 milioni solo per la Veneto) in azioni che valgono 10 cent. E ora la holding di partecipazioni fondata dall'ex imprenditore tessile vicentino Giancarlo Folco, scomparso nel 2011, rischia la bancarotta.
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Il Gazzettino