«Sulla base degli elementi che sono emersi negli ultimi giorni penso sia obbligatorio da parte del premier riferire al Parlamento». Non ha dubbi Fabio Rampelli, storico...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Onorevole Rampelli cosa la colpisce di più di questa vicenda?
«La cosa più grave è la leggerezza con la quale è stata decisa la chiusura delle attività in più di mezzo Paese. Ampie aree dell'Italia a metà marzo non registravano livelli epidemici gravi come quelli del Nord».
E questo cosa significa?
«Poiché si decise di bloccare gli spostamenti infra-regionali e dunque si erano posti dei freni concreti alla possibile diffusione del virus oltre le zone dove l'epidemia correva, di fatto sono state danneggiate pesantemente tutte quelle aree del Centro-Sud che erano relativamente libere dal contagio. Anzi, in questo modo è stata danneggiata tutta l'Italia».
Si spieghi meglio...
«Se il Sud avesse continuato a produrre ora potremmo fare meno debito pubblico e di conseguenza anche il Nord se ne sarebbe giovato».
Le mosse del governo sono state sbagliate politicamente o lo stesso esecutivo è stato vittima dell'emergenza?
«Come esponente dell'opposizione potrei sparare bordate sul governo. Invece riconosco che l'esecutivo ha dovuto fronteggiare grandi difficoltà fra febbraio e marzo. Ciò detto, Conte ha cavalcato male l'emergenza. Non solo ha danneggiato il Paese ma ha approfittato della situazione per gonfiare la sua popolarità e assegnarsi poteri al di là della dose legittima. Lo stato d'emergenza, ad esempio, è ingiustificato».
D.Pir.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino